J-10C, il “cacciatore di Rafale” che seduce l’Indonesia

Dopo le prestazioni mostrate nel conflitto indo-pakistano, Jakarta valuta l’acquisto del caccia multiruolo cinese

1713
J-10C, il “cacciatore di Rafale” che seduce l’Indonesia

L’Indonesia, una delle potenze emergenti del Sud-Est asiatico, starebbe prendendo seriamente in considerazione l’acquisto dei caccia multiruolo J-10 prodotti dalla Cina, come riporta il quotidiano di Hong Kong South China Morning Post. Questa notizia, ha suscitato grande interesse nel panorama della difesa e della geopolitica regionale, soprattutto alla luce del ruolo che questi velivoli hanno recentemente assunto nel conflitto tra India e Pakistan. 

Secondo quanto dichiarato dal vice ministro della Difesa indonesiano, Donny Ermawan Taufanto, il modello J-10C è stato presentato ufficialmente durante una visita dell’alto comandante dell’aeronautica Mohamad Tonny Harjono a una fiera dell’armamento in Cina. Il funzionario ha sottolineato come il J-10C abbia superato le aspettative in termini di capacità operative, prezzo accessibile e conformità ai requisiti tecnici richiesti da Jakarta. “Quando l’abbiamo valutato, l’aereo si è rivelato buono, soddisfa i nostri criteri ed è economico, quindi perché no?”, le parole di Donny Ermawan Taufanto.
     

Un aereo con pedigree operativo 

Il J-10C è una versione avanzata del caccia monomotore sviluppato internamente dalla Cina, entrato in servizio nell’aeronautica militare cinese nel 2003. Definito come un caccia di generazione 4.5, il J-10C monta radar AESA (Active Electronically Scanned Array), motori migliorati e missili PL-15 a lungo raggio, rendendolo competitivo con molti jet occidentali di pari classe. 

La sua efficacia è stata recentemente testata sul campo durante gli scontri tra India e Pakistan nel Kashmir. Secondo fonti pakistane e successivamente confermato da un documentario trasmesso da CCTV, il J-10C avrebbe abbattuto diversi caccia indiani, tra cui almeno un Rafale francese, senza subire perdite. Benché Pechino non abbia commentato ufficialmente l’episodio inizialmente, la narrazione mediatica interna ha enfatizzato il successo operativo del velivolo come simbolo del progresso tecnologico e patriottico cinese. 

La prospettiva indonesiana 

Per l’Indonesia, l’interesse per il J-10C rappresenta una svolta significativa nella sua politica di acquisizione di armamenti. Storicamente, Jakarta ha diversificato le sue forniture militari, acquistando equipaggiamenti da Russia, Stati Uniti, Corea del Sud e Paesi europei. Tuttavia, negli ultimi anni si è assistito a un crescente avvicinamento strategico con la Cina, culminato anche in esercitazioni congiunte e promesse di cooperazione militare più stretta dopo la visita del ministro della Difesa, Sjafrie Sjamsoeddin, a Pechino lo scorso anno. 

Taufanto ha precisato che l’eventuale acquisto dovrà tener conto non solo delle capacità operative del velivolo, ma anche della sua compatibilità con l’infrastruttura e i sistemi già presenti nell’aeronautica indonesiana. Tra le valutazioni chiave figurano il raggio d’azione, la capacità di carico bellico e l’integrazione con sistemi di comando e controllo esistenti. 

Contesto regionale e implicazioni strategiche 

L’interesse per il J-10C non riguarda solo l’Indonesia. Il Pakistan, principale alleato della Cina in Asia meridionale, ne utilizza una versione aggiornata sin dal 2017. Anche l’Egitto sembra aver mostrato interesse, mentre altri paesi del Sud-Est asiatico, tra cui Malesia e Thailandia, hanno osservato con attenzione l’apparizione del J-10 all’esposizione aerea di Langkawi lo scorso mese. 

L’offerta cinese di tecnologia avanzata a prezzi competitivi sta modificando gli equilibri tradizionali del mercato globale degli armamenti. Per nazioni come l’Indonesia, questa opzione offre un mezzo per ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti o dall’Europa, spesso vincolata a condizioni politiche e restrizioni di vendita. 

L’eventuale acquisizione dei J-10 da parte dell’Indonesia segnerebbe un punto di svolta nelle scelte strategiche del Paese. Da un lato, rappresenta un chiaro segnale di apertura verso una partnership più profonda con la Cina; dall’altro, potrebbe riflettere una volontà di autonomia strategica nel rafforzamento delle proprie forze armate. 

In un contesto regionale sempre più polarizzato tra le sfere di influenza cinese e statunitense, Jakarta sembra voler mantenere una posizione equilibrata, ma al tempo stesso pragmatica. L’acquisto del J-10 sarebbe un tassello importante in questa complessa partita geostrategica, dove la modernizzazione delle forze armate si intreccia strettamente con la ridefinizione degli equilibri di potere nel Pacifico. 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

I Brics dinanzi la sfida della deglobalizzazione di Loretta Napoleoni I Brics dinanzi la sfida della deglobalizzazione

I Brics dinanzi la sfida della deglobalizzazione

L'eterno "Drang nach Osten" europeo di Giuseppe Masala L'eterno "Drang nach Osten" europeo

L'eterno "Drang nach Osten" europeo

L'Ue cala il jolly delle "armi chimiche" di Francesco Santoianni L'Ue cala il jolly delle "armi chimiche"

L'Ue cala il jolly delle "armi chimiche"

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Le due Italie: chi perde (e chi vince) dai dazi di Trump di Francesco Erspamer  Le due Italie: chi perde (e chi vince) dai dazi di Trump

Le due Italie: chi perde (e chi vince) dai dazi di Trump

Cara Giorgia, ma quale dialogo? di Paolo Desogus Cara Giorgia, ma quale dialogo?

Cara Giorgia, ma quale dialogo?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Gaza, l'assoluta vergogna per l'intera umanità di Michele Blanco Gaza, l'assoluta vergogna per l'intera umanità

Gaza, l'assoluta vergogna per l'intera umanità

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Il romanzo anticinese di Fubini di Fabrizio Verde Il romanzo anticinese di Fubini

Il romanzo anticinese di Fubini

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti