John Pilger sulla disinformazione mainstream: «Abbiamo il permesso di vedere solo le notizie approvate»

John Pilger sulla disinformazione mainstream: «Abbiamo il permesso di vedere solo le notizie approvate»

Il leggendario inviato di guerra intervistato da RT

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La martellante campagna quotidiana del mainstream mira a dividere nella percezione dell’opinione pubblica i media in due grossi tronconi: gli approvati e i non approvati. Ovviamente il circuito mainstream con le sue quotidiane fake news funzionali gli interessi imperiali rientra a pieno titolo trai media approvati, mentre i media alternativi che sovente si trovano a smentire le fake news propalate dal mainstream sarebbero quelli non approvati. Non affidabili. Manipolati dall’onnipresente propaganda russa per destabilizzare l’idilliaco mondo libero occidentale. 

 

Il meccanismo è ben spiegato ai microfoni di Going Underground in onda su RT, dal giornalista australiano John Pilger. «Fondamentalmente abbiamo il permesso di vedere le notizie approvate ma non ci è permesso vedere le notizie non approvate. Di solito la versione non approvata è la prova ... è il pezzo del puzzle che ci permette di dare un senso alle notizie; questo ci è negato». 

 

A tal proposito, Pilger, ha portato ad esempio i media del Regno Unito, in particolare ‘The Guardian’, che porta avanti «una campagna di carattere vendicativo contro Julian Assange». Dopo che il quotidiano britannico ha sfruttato il lavoro suo e quello dell’organizzazione Wikileaks. 

 

Perché, spiega Pilger, «Assange ha rifiutato di essere un membro del club ... ha avuto un tale successo e ha dimostrato, penso, che i media siano davvero, probabilmente lo sono sempre stati, mai più di adesso, un'appendice del potere costituito». 

 

Pilger ha anche toccato il tema della Siria, affermando di credere che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump voglia uscire dal Paese, ma sente di non poterlo fare. 

 

«La mia lettura è che Trump vorrebbe uscire dalla Siria - è un casino, è costoso per lui, non ne ha davvero bisogno. Non c'è moralità qui, lui solo pragmaticamente non lo vuole. Ma c'è la Russia in Siria, con discreto successo in Siria, se vuoi, avendo contribuito a evitare un'importante sconfitta del governo, così sente che deve affrontarla». 

 

Sempre parlando della Russia, Pilger ha osservato che, nonostante sia fortemente sanzionata dall'Occidente, Mosca continua ad operare bene. 

 

«La Russia è sanzionata in maniera massiccia, ma la Russia va avanti. Procede per la sua strada e ha stretto un'alleanza molto stretta con la Cina», ha affermato, aggiungendo che «la Cina è un po' sanzionata, potrebbe essere più sanzionata. In realtà non gliene frega niente». 

 

Quando si tratta dell'Iran, un altro paese fortemente sanzionato dagli Stati Uniti, Pilger ha affermato che Washington vuole recuperare il proprio potere nella regione, che ha perso dalla caduta dello Scià di Persia nel 1979.

 

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