La memoria corta dei polacchi

La memoria corta dei polacchi

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

 


di Alberto Negri* - Quotidiano del Sud
 

Gli italiani hanno contribuito finanziariamente più di chiunque altro al crollo della Cortina di Ferro ma nessuno, a 30 anni dalla caduta del Muro di Berlino, ha voglia di ricordarlo.
 

Gli italiani hanno contribuito finanziariamente più di chiunque altro al crollo della Cortina di Ferro ma nessuno, a 30 anni dalla caduta del Muro di Berlino, ha voglia di ricordarlo. In Polonia adesso si bruciano le bandiere dell’Unione europea, si intonano cori anti-semiti e si nega il collaborazionismo con i nazisti nei campi di sterminio.


Ma i polacchi nel 2017 hanno ricevuto dalla Ue 11,9 miliardi di euro e ne hanno ridati indietro al bilancio comunitario solo 3. Inoltre non hanno neppure l’euro. Se proprio vogliono possono fare la loro Brexit: restituiscano un po’ di soldi e poi escano pure. Già che ci siamo magari possono anche ridare i miliardi dei risparmiatori bruciati nel fallimento del Banco Ambrosiano e dati dal Papa polacco a Solidarnosc per favorire la loro libertà: il più grande crack bancario italiano.


Ma ormai qui ci siamo bruciati anche gli ultimi residui di materia celebrale. Diamo retta a governi e Paesi di memoria corta, come la Polonia e l’Ungheria, scivolati nel più retrivo sciovinismo e nazionalismo, che non partecipano alla distribuzione europea dei profughi, che esaltano il fascismo e negano persino di avere collaborato, come la Polonia, ai campi di concentramento nazisti.


Ma il peggio è che li finanziamo pure con i nostri soldi perché la Germania della cancelliera Merkel li vuole sempre dentro l’Unione europea in quanto mercati assai importanti per le esportazioni tedesche. E’ giusto fare anche le pulci al bilancio dell’Italia ma ogni tanto Bruxelles dovrebbe intervenire per frenare la deriva di questi Paesi che invece di essere puniti per i loro comportamenti vengono premiati dai fondi europei.


Se l’Italia fosse un Paese degno dovrebbe schierarsi apertamente contro Varsavia e Budapest ma questo governo non lo fa perché ha paura di regalare voti a Salvini che ama così tanto il governo polacco e l’ungherese Orbàn, pur essendo costoro contro i nostri stessi interessi.


Ma questo succede quando si vive nell’ignoranza più completa che porta poi a derive inarrestabili. I polacchi si devono essere dimenticati che il loro vero capo di stato, quello che li ha portati avanti, è stato Papa Karol Wojtyla. Ha fatto più il Papa per la Polonia e per far cadere il Muro di Berlino degli Stati Uniti: il bello è che tutto questo è stato pagato con i soldi dei risparmiatori del Banco Ambrosiano.


Gli anni Ottanta iniziarono con le manifestazioni e gli scioperi ai cantieri navali di Danzica che costrinsero il regime comunista di Jaruzelski a concedere l’organizzazione di sindacati autonomi. Così nacque Solidarnosc, fondato da Lech Wa??sa, i cui destini si incroceranno con quelli di Wojtyla. Quella di Solidarnosc fu un’esperienza che forse sarebbe stata impossibile senza i finanziamenti vaticani.


E da dove venivano i soldi del Vaticano? Ma dallo Ior, guidato dal vescovo Paul Marcinkus, e dal Banco Ambrosiano. Marcinkus coinvolto nello scandalo del crack del Banco Ambrosiano, fu poi raggiunto nel 1987 da un mandato di cattura evitato solo grazie al passaporto vaticano.


Il più grande successo politico di Wojtyla, e quindi occidentale, è stato il risultato di oscure trame finanziarie che videro tra i protagonisti anche la Loggia massonica P2 di Licio Gelli, l’Opus Dei e Roberto Calvi, il “banchiere di Dio” capo dell’Ambrosiano trovato impiccato sotto il ponte dei Frati Neri a Londra. Emblematica una frase di Licio Gelli, gran maestro della Loggia P2, che afferma: “Nel settembre 1980 Calvi mi confidò di essere preoccupato perché doveva pagare una somma di 80 milioni di dollari al movimento Solidarnosc e aveva solo una settimana per versare il denaro”.


Il castello di carte dell'Ambrosiano crollò nel 1981 con la scoperta della loggia P2 che lo proteggeva: Calvi, rimasto senza protezioni ad affrontare lo scandalo, cercò l'intervento del Vaticano e dello Ior ma poco meno di due mesi dopo, il 21 maggio 1981, venne arrestato per reati valutari, processato e condannato.


Il 18 giugno 1982 Calvi viene ritrovato impiccato sotto un ponte di Londra.


Quattro giorni dopo la misteriosa morte del banchiere il ministro del Tesoro Beniamino Andreatta, su proposta della Banca d’Italia, allora guidata da Carlo Azeglio Ciampi, disponeva lo scioglimento degli organi amministrativi dell'istituto. Sul Banco gravava un buco finanziario di 1.200 miliardi di lire, uno dei più grandi crack della storia italiana. Sarebbe interessante che i polacchi, ancora fuori dall’euro e affezionati allo zloty, si studiassero questa bella storia, magari per riflettere un po’ prima di bruciare una bandiera europea. E visto che sono anche dei devoti accendano un cero al beato Giovanni Paolo II in memoria dei risparmiatori e degli azionisti buggerati nel fallimento del Banco Ambrosiano.

*Pubblichiamo su gentile concessione dell'Autore

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela di Geraldina Colotti 28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela

28 luglio: la (vera) posta in gioco in Venezuela

Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino" di Clara Statello Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino"

Il Congresso Usa ha deciso: "fino all'ultimo ucraino"

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico di Leonardo Sinigaglia 25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico

25 aprile: la vera lotta oggi è contro il nichilismo storico

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni) di Giuseppe Giannini Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

Libia. 10 anni senza elezioni di Michelangelo Severgnini Libia. 10 anni senza elezioni

Libia. 10 anni senza elezioni

L'impatto che avrà il riarmo dell'Ue nelle nostre vite di Pasquale Cicalese L'impatto che avrà il riarmo dell'Ue nelle nostre vite

L'impatto che avrà il riarmo dell'Ue nelle nostre vite

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE di Giuseppe Masala Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar di Paolo Arigotti Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS di Michele Blanco DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS

DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti