La normalizzazione in senso europeo dei "sovranisti" di destra

La normalizzazione in senso europeo dei "sovranisti" di destra

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!


di Carlo Formenti  Micromega
21 gennaio 2019,


Sovranisti più vicini all’Europa
, recita il titolo di un fondo di Maurizio Ferrara sul Corriere della Sera di sabato 19 gennaio. Prendendo atto delle recenti dichiarazioni di Marine Le Pen, secondo cui l’uscita della Francia dall’area euro non è più necessaria, perché ora ci sono le condizioni per riformare la Ue restandone all’interno, e dell’evidente, progressivo ammorbidimento delle posizioni antieuropeiste di Salvini, l’autore del pezzo tira un sospiro di sollievo scrivendo: “L’avvicinarsi delle elezioni sta accelerando la normalizzazione in senso europeo dei sovranisti. Da partiti di lotta antisistema, alcuni di loro sono diventati partiti di governo (a cominciare dalla Lega)”.


Ciò che questo articolo, come quelli di molti altri commentatori e opinionisti, nascondono, è il fatto che ad attribuire alla Lega (come agli altri movimenti populisti di destra) il carattere di “partiti antisistema”, sono stati i tradizionali partiti di orientamento liberista (di destra, centro e sinistra) e i media di regime. Per chiunque sia dotato di un minimo di onestà intellettuale, infatti, è sempre stato evidente: 1) che questi partiti e movimenti non hanno mai messo in discussione i valori e i principi del neoliberismo (né tantomeno quelli dell’economia capitalista); 2) che si sono tuttalpiù limitati a rivendicare più attenzione agli interessi dei settori piccolo-medio borghesi (Pmi, imprese a basso tasso di innovazione tecnologica, professionisti tradizionali, ecc.) penalizzati dal processo di globalizzazione; 3) che per galvanizzare e mobilitare questo blocco sociale fanno leva sui sentimenti xenofobi e sulle paranoie securitarie che lo caratterizzano; 4) che in conseguenza di tutto ciò, l’accordo con i tradizionali partiti europeisti di centrodestra (Merkel in testa), sulla base di limitate concessioni da parte di questi ultimi, come un parziale allentamento dei vincoli “austeritari”, era e resta l’esito naturale della loro evoluzione, laddove le alleanze con le classi subordinate e con le forze politiche che, almeno in parte, le rappresentano (come l’M5S) sono al contrario puramente tattiche e contingenti.


Tuttavia, se le élite tradizionali hanno validi motivi per rallegrarsi di tale svolta, anche i movimenti e i partiti populisti e antieuropeisti di sinistra possono trarne vantaggio. A partire dallo scioglimento di un equivoco terminologico: la parola “sovranismo”, al pari di “populismo” negli ultimi anni è stata sistematicamente usata per connotare un inesistente blocco di forze neo nazionaliste (neofasciste e “rossobrune”) che minacciava lo sviluppo, la pace e la democrazia nel Vecchio Continente. Se i “sovranismi” di destra rientrano nei ranghi, allineandosi al progetto liberista e antipopolare delle élite europee, sarà più facile spiegare alle classi subalterne che la rivendicazione di sovranità popolare e nazionale avanzata da movimenti come France Insoumise e Podemos, nonché dalla galassia delle sinistre sovraniste italiane, non ha nulla a che vedere con il vetero nazionalismo delle destre.


La crisi della globalizzazione, certificata dal ripresentarsi del protezionismo e dei conflitti interimperialistici, dimostra che la fine dello stato nazione è solo uno slogan della propaganda neoliberista. Le masse popolari che lottano contro le politiche liberiste – come i gilet gialli francesi – e ripudiano i partiti tradizionali che ne hanno tradito gli interessi, non chiedono protezione e sicurezza alla Ue, ma allo stato nazione, che è la sola istituzione da cui possono ottenere la possibilità di decidere democraticamente del proprio futuro. Solo lo stato nazione può ricostruire un’economia capace di produrre piena occupazione, governare il mercato, costringere la proprietà privata a servire l’interesse generale, rimuovendo gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti all’organizzazione economica e sociale del Paese. Solo uno stato nazione fedele ai principi della Costituzione del 48 può abolire la tirannia del principio della libera concorrenza, subordinandolo all’utilità sociale e alla dignità della persona. Solo uno stato nazione che abbia riottenuto la propria sovranità monetaria può ridare alla moneta il carattere di variabile politica, al servizio del welfare e dell’uguaglianza sociale.

 

I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica di Paolo Desogus I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica

I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica

Voto russo e ipocrisia occidentale di Fabrizio Verde Voto russo e ipocrisia occidentale

Voto russo e ipocrisia occidentale

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Un ricordo di Chávez sul Monte Sacro di Geraldina Colotti Un ricordo di Chávez sul Monte Sacro

Un ricordo di Chávez sul Monte Sacro

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Il ruolo dei media in Occidente di Giuseppe Giannini Il ruolo dei media in Occidente

Il ruolo dei media in Occidente

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Narrazioni fiabesche e mafie africane che gongolano di Michelangelo Severgnini Narrazioni fiabesche e mafie africane che gongolano

Narrazioni fiabesche e mafie africane che gongolano

Il (nuovo) miracolo cinese di Pasquale Cicalese Il (nuovo) miracolo cinese

Il (nuovo) miracolo cinese

La cooperazione tra Russia e Cuba non si ferma di Andrea Puccio La cooperazione tra Russia e Cuba non si ferma

La cooperazione tra Russia e Cuba non si ferma

Le manovre USA per screditare le Forze Armate Rivoluzionarie di Cuba di Hernando Calvo Ospina Le manovre USA per screditare le Forze Armate Rivoluzionarie di Cuba

Le manovre USA per screditare le Forze Armate Rivoluzionarie di Cuba

Cosa si nasconde dietro la pazzia (calcolata) di Macron di Giuseppe Masala Cosa si nasconde dietro la pazzia (calcolata) di Macron

Cosa si nasconde dietro la pazzia (calcolata) di Macron

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia? di Paolo Arigotti Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia?

Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia?

Tassare i ricchi di Michele Blanco Tassare i ricchi

Tassare i ricchi

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti