La posta in gioco è lo Stato

4838
La posta in gioco è lo Stato


di Francesco Erspamer


Bisogna restare calmi e sostenere il governo, patriotticamente. Ma il governo deve dimostrarsi patriottico, anche al di là di quello che sta già facendo. Perché la posta in gioco in questa strana epidemia con ancora poche vittime ma gigantesche conseguenze sociali (non tutte negative) e immensi danni economici, è lo Stato.

Se il coronavirus fosse emerso cinquant'anni fa sarebbe stata una cosa molto diversa. C'era ancora l'Unione Sovietica e il comunismo faceva paura; di conseguenza il capitalismo aveva ancora bisogno degli Stati, persino se socialdemocratici. Per cui i sistemi sanitari, in Italia come in Gran Bretagna e altri paesi, erano sovradimensionati (la percentuale di laureati in medicina e di medici praticanti era altissima), e così gli apparati statali, incluse le forze armate (utilizzabili nelle emergenze), a segnalare un benessere diffuso. Ancora più importante, i paesi sviluppati avevano una notevole autosufficienza produttiva e inventiva: l'Italia aveva un'importante industria farmaceutica e meccanica ed era all'avanguardia nelle nuove tecnologie. Se servivano respiratori, poteva moltiplicarne la produzione. A questo porta la preminenza dello Stato.

Il neoliberismo ha messo in ginocchio lo Stato e il settore pubblico, intenzionalmente. Se il coronavirus è una grave crisi globale è perché negli ultimi vent'anni i miliardari e le loro multinazionali hanno sottratto agli Stati enormi ricchezze e risorse. Pensate a Italo: vi pare logico che possa competere con le Ferrovie dello Stato benché operi solo sulle tratte più redditizie e se ne freghi dei collegamenti meno importanti, che pure devono o dovrebbero essere assicurati? O che le autostrade, costruite a spese dei contribuenti, vengano regalate ai Benetton? Così la sanità privata.

Conte e il suo governo devono rendersi conto che la serrata non può continuare a lungo; va benissimo se serve per guadagnare tempo e nel frattempo approntare nuovi ospedali con decine di migliaia di posti di terapia intensiva, in modo da poter assorbire un picco di malati bisognosi di aiuto. Una volta che si fosse pronti, il paese deve ripartire. Con nuove regole, con un nuovo spirito di solidarietà, ma deve ripartire.

I liberisti ostacoleranno tutto questo. Loro stanno aspettando il vaccino e nel frattempo si salvi chi può. Per non cedere neanche un centimetro del potere e dei privilegi accumulati. Per non far rinascere la sanità pubblica, per non rafforzare lo Stato. Anzi, proveranno ad approfittare di questa emergenza per prendersi di più. Me lo immagino: tutto virtuale, a distanza, solo Amazon, Uber, Starbucks e le grandi catene commerciali, a garantire la salute pubblica. È in gioco il nostro modello di società. Il M5S e il governo Conte devono farsene paladini, apertamente, e la gente deve sostenerli. Lo so che ci sono immensi ostacoli, a cominciare dai media e dal consumismo compulsivo; ma bisogna lo stesso provarci, lottare. Perché se perdiamo ci aspettano mille anni di Quarto Reich liberista.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La resa (incondizionata) di Trump di Loretta Napoleoni La resa (incondizionata) di Trump

La resa (incondizionata) di Trump

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (prima parte) di Giuseppe Masala Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (prima parte)

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (prima parte)

In diretta dalla Striscia di Gaza dal Teatro Flavio a Roma di Michelangelo Severgnini In diretta dalla Striscia di Gaza dal Teatro Flavio a Roma

In diretta dalla Striscia di Gaza dal Teatro Flavio a Roma

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale   Una finestra aperta Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano di Francesco Erspamer  L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

Il resettaggio bellico del sistema-mondo di Geraldina Colotti Il resettaggio bellico del sistema-mondo

Il resettaggio bellico del sistema-mondo

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Il PD e i tre tipi di complici dei crimini di Israele di Giorgio Cremaschi Il PD e i tre tipi di complici dei crimini di Israele

Il PD e i tre tipi di complici dei crimini di Israele

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti