La resistenza ucraina è la prova che la sicurezza della Russia fosse in pericolo
di Fabio Falchi
La tenace resistenza opposta dall'esercito ucraino all'esercito russo è la migliore conferma che Mosca ne aveva di ragioni per temere quello che sarebbe potuta diventare l'Ucraina tra qualche anno, anche se non fosse entrata nella Nato.
A partire dal 2015, ossia dopo che le milizie del Donbass respinsero l'attacco del regime ultranazionalista di Kiev, l'esercito ucraino è stato ristrutturato e potenziato soprattutto dagli americani e dai britannici.
Infatti, oltre a dare agli ucraini grande quantità di materiale bellico l'America ha garantito all'esercito ucraino il sostegno del suo sistema militare di comando, controllo e comunicazione nonché dei suoi apparati di intelligence, allo scopo di rendere l'Ucraina nel giro di qualche anno un avversario temibile per la Russia.
In particolare il potenziamento dell'esercito ucraino è cresciuto notevolmente da quando Biden è diventato presidente degli Usa.
Non vi è dubbio, ad esempio, che i russi, se l'Ucraina nel 2023 o nel 2024 avesse attaccato le due repubbliche del Donbass, per difenderle avrebbero avuto difficoltà ben maggiori di quante ne incontrano oggi combattendo contro l'esercito ucraino.
Peraltro, il regime ucraino, instaurato nel 2014 con un colpo di Stato organizzato dagli estremisti nazionalisti e dagli americani, in questi ultimi otto anni ha commesso ogni sorta di misfatto e soperchieria contro la popolazione russofona del Donbass e non solo del Donbass.
Nulla di strano, del resto, per un regime che si considera l'erede della Organizzazione dei nazionalisti ucraini, che nella Seconda guerra mondiale collaborò con i nazisti e che continuò a combattere, anche con l'aiuto della Cia, contro l'Armata Rossa fino alla metà degli anni Cinquanta. D'altronde ancora prima che l'Unione Sovietica crollasse gli apparati di intelligence americani avevano stabilito stretti rapporti con i nazionalisti ucraini, e questi rapporti sono diventati sempre più forti, fino a diventare decisivi per riuscire ad instaurare un regime ultranazionalista e russofobo alle porte della Russia.