La "scienza" dei secondo me che fa drammi politici
Diciamolo subito e senza infingimento alcuno: l’ipotesi dell’introduzione di un ‘Pass regionale Covid’ per poter liberamente spostarsi tra le regioni italiane calpesta la Costituzione e presenta aspetti discriminanti verso chi non può o non vuole vaccinarsi, così come nei confronti di chi non ha i mezzi economici per potere effettuare tamponi su tamponi.
Poteva mai un virologo alla Burioni, che sin dall’inizio della pandemia si è contraddistinto per le sue uscite spesso discutibili, non sostenere tale misure in nome di un fanatismo vaccinale che non fa onore ad un medico tanto quanto il fanatismo no Vax.
Scrive Burioni tramite Twitter: “Secondo me l’idea del “pass” è ottima. Impedire a chi rifiuta il vaccino i movimenti e l’ingresso nei bar e nei ristoranti sarà più efficace di qualunque obbligo nello spingere gli indecisi a vaccinarsi».
Mettiamo un attimo da parte i profili di incostituzionalità di una tale idea.
I vaccini per tutti gli italiani dove sono? Dalla partenza in pompa magna della campagna di immunizzazione ben poco è cambiato. Nemmeno con l’arrivo del generale Figliuolo che con fare marziale avrebbe dovuto vaccinare tutta la penisola non si è assistito al tanto invocato cambio di passo.
La campagna arranca, le dosi scarseggiano e aumentano i dubbi circa la sicurezza dei sieri prodotti. I continui cambi sulle raccomandazioni per quanto riguarda il vaccino prodotto da AstraZeneca, la guerra a Sputnik, la ormai chiara campagna europea a favore dei sieri prodotti da Pfizer e Moderna non aiutano a far aumentare la fiducia nella popolazione.
Lo stesso Burioni che poco tempo fa osservava che Sputnik viene approvato e utilizzato solo in paesi a suo modo di vedere non democratici, adesso gioisce per un’ipotesi che di democratico non ha proprio un bel nulla.
Lo stesso Burioni poi si trasforma in no Vax. Ma solo per quanto riguarda AstraZeneca. Scrive sempre su Twitter il virologo: «Questo è il primo vaccino di AstraZeneca. E qualcosa mi dice che sarà pure l’ultimo».
Perché in questo caso il medico stronca in maniera così netta un vaccino, senza nessuna possibilità di appello per il vaccino prodotto dalla casa farmaceutica anglo-svedese?
Come in tutta la gestione astrusa e fallimentare di questa pandemia continuiamo a vedere poca scienza, tanta politica e troppi interessi.