L'Austria valuta abbandono neutralità per la NATO
Il ministro degli Esteri austriaco Beate Meinl-Reisinger ha dichiarato che Vienna dovrebbe essere pronta a discutere un’eventuale adesione alla NATO, pur riconoscendo che al momento non esiste un sostegno significativo né nell’opinione pubblica né in Parlamento. In un’intervista al quotidiano tedesco Die Welt, la ministra ha presentato come pretesto la crescente aggressività della Russia, sostenendo che Mosca non mostri volontà di raggiungere un accordo di pace con l’Ucraina.
Il Cremlino, da parte sua, ha ribadito la disponibilità al dialogo, ma ha insistito sul fatto che qualsiasi soluzione debba includere garanzie sulla sicurezza russa, tra cui l’impegno ucraino a non entrare nella NATO. Meinl-Reisinger ha affermato che "la neutralità da sola non ci protegge", sottolineando la necessità per Vienna di potenziare non solo le capacità difensive, ma anche le partnership militari.
Pur ammettendo che al momento non ci siano le condizioni politiche per un’adesione, la ministra ha definito "utile" un dibattito pubblico sull’argomento. L’Austria, membro UE dal 1995, è vincolata dalla Costituzione a non aderire a alleanze militari né a ospitare basi straniere, in base al Trattato di Stato del 1955, che le permise di riacquistare la piena sovranità dopo la Seconda guerra mondiale.
Dall’inizio del conflitto in Ucraina, Vienna ha aderito alle sanzioni occidentali contro Mosca, venendo classificata come "Stato ostile" dalla Russia. Recentemente, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha accusato l’Austria di aver abbandonato la neutralità, dopo le notizie sul transito di armi attraverso il suo territorio.