Le bufale sull'Ucraina di Repubblica e Benedetto Croce

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Le bufale sull'Ucraina di Repubblica e Benedetto Croce

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Un diluvio di Fake News sull’Ucraina. Impossibile smascherarle tutte.  Meglio, quindi suggerire un metodo che fu fatto proprio da Benedetto Croce ai tempi della Prima guerra mondiale: usare la logica.

Soffermiamoci, ad esempio, su questa bufala diffusa oggi, ça va sans dire, da Repubblica 

 

 

Ma che interesse avrebbero avuto i russi ad aprire il fuoco su una casa per anziani “uccidendo 56 persone”? E, visto che ci siamo, perché mai avrebbero poi rapito 15 vecchiarelli sopravvissuti per portarseli in una “struttura geriatrica” in Russia? Basterebbe porsi ovvie domande per far crollare la credibilità di “notizie” come queste. La tragedia è che oggi più che mai, con una popolazione completamente plagiata da due anni di terrorismo mediatico Covid, quasi nessuno se le pone più.

Ma dicevamo di Benedetto Croce.

Com’è noto, nel 1915 innumerevoli mobilitazioni di piazza (culminate nel “maggio radioso”) servirono a trascinare il Regno d’Italia fuori dalla Triplice Alleanza e a farla entrare in guerra contro l’impero asburgico e la Germania. Pezzo forte di queste mobilitazioni fu l’accusa ai soldati tedeschi in Belgio di mozzare le mani ai bambini, bufala attestata dal ponderoso “Rapporto Byrce”, - redatto, nel dicembre 1914, dal Comitato per indagare le voci sulle atrocità in Belgio istituito dal primo ministro inglese Herbert Asquith e diretto dal visconte Lord James Bryce - spacciato come Vangelo da quasi tutti i giornali italiani. Uno dei pochissimi intellettuali italiani ad opporsi a questa bufala fu, appunto, Benedetto Croce che si pose la fatidica domanda “cui prodest?”

L’occupazione tedesca del Belgio era, infatti, finalizzata all’invasione della Francia, non all’attuazione di una qualche pulizia etnica, per la quale, cioè, bisogna terrorizzare la popolazione autoctona per costringerla a fuggire. Corollario di questa strategia era l’esigenza per la Germania di garantirsi un Belgio relativamente tranquillo dopo che – già nei primi giorni dell’invasione – era stata neutralizzata gran parte della resistenza. In questo contesto – come fece notare anche lo storico Fernand van Langenhove – sarebbe stato del tutto illogico per la Germania non solo organizzare (secondo il Financial Times veniva direttamente dal Kaiser la direttiva di torturare i bambini, specificando, tra l’altro, quali torture dovessero essere eseguite) ma anche permettere ufficialmente il compiersi di tali gratuite atrocità contro la fascia più inerme della popolazione. In altri termini “(di fronte a queste atrocità) … cosa altro avrebbero fatto gli abitanti dei paesini teatro di tali infamie se non avventarsi, magari con qualche coltello da cucina, sul primo tedesco che passava? Se questo si fosse verificato, la Germania si sarebbe trovata ad affrontare una resistenza immensamente più feroce di quella che caratterizzò l’invasione del Belgio, durante la guerra franco-prussiana, nel 1870.”

Traslare queste considerazioni sulle “notizie” dall’Ucraina? Basterebbe questo per neutralizzare la stragrande maggioranza delle attuali fake news.

Francesco Santoianni

Francesco Santoianni

Cacciatore di bufale di e per la guerra. Autore di "Fake News. Guida per smascherarle"

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