Le incursioni degli aerei spia NATO vicino ai confini russi sono cresciuti del 30% nel 2021
La narrazione della NATO come alleanza difensiva con lo scopo di contenere l’espansionismo russo non ha alcun fondamento nella realtà. I fatti smentiscono in maniera inesorabile tale narrazione.
Basta vedere le provocazioni continue dell’alleanza atlantica ai confini russi. Il numero di voli spia della NATO vicino al confine di stato della Russia è cresciuto di oltre il 30% nel 2021 e le difese aeree russe hanno individuato tempestivamente l'aereo da ricognizione in tutti i casi, secondo quanto denuncia il capo del Comitato per la difesa e la sicurezza del Consiglio della Federazione, Viktor Bondarev, come riferisce l’agenzia TASS.
"Sfortunatamente, gli Stati membri dell'Alleanza del Nord Atlantico hanno notevolmente intensificato l'uso dell'aviazione da ricognizione negli ultimi tempi. Il numero di tali voli è cresciuto di oltre il 30% rispetto allo scorso anno. In tutti i casi, i nostri sistemi di difesa aerea hanno rilevato tempestivamente gli aerei militari stranieri, tenendoli sotto controllo continuo e adottando misure per prevenire la violazione del confine russo", ha affermato il senatore russo in un briefing annuale con addetti militari stranieri accreditati in Russia.
"Riteniamo che la pratica dell'impiego in combattimento di aerei strategici nelle immediate vicinanze del confine di Stato russo sia di natura ostile e provocatoria", ha detto l'ex capo della forza aerospaziale russa.
La Russia non è interessata ad aumentare la tensione, ha sottolineato. "La maggior parte delle misure di addestramento al combattimento operativo delle forze armate si svolgono nelle profondità del paese. La Russia è pronta per un'interazione costruttiva con gli Stati Uniti e i suoi alleati", ha detto Bondarev.
La domanda a questo punto è: chi costituisce una minaccia per chi?