Le “liste di proscrizione” di Mattarella, Tajani, Crosetto e la volontà bellicista di UE-NATO-USA
di Fabrizio Poggi
La prima domanda che il lettore si pone è: l'avranno letto cosa ci sia scritto, oppure le parole de La Repubblica sono acqua santa e vanno prese come il Verbo: «In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio» (Giovanni, 1-1).
Dunque, La Repubblica del 30 luglio titola “Attacchi a Mattarella, Meloni: “Inaccettabile provocazione” e aggiunge che il ministero degli esteri sta per convocare l'ambasciatore russo in Italia Aleksej Paramonov per contestargli l'inserimento di alte cariche della repubblica italiana in un presunto elenco di soggetti "russofobi". Anche Guido Crosetto, “il cui nome a sua volta appare nella lista diffusa dal ministero degli Esteri russo, parla di “liste di proscrizione”, mentre Antonio Tajani (anche lui citato nella cosiddetta “lista”, afferma di considerare “l'inserimento della persona del Capo dello Stato in questo elenco una provocazione alla Repubblica e al popolo italiano”. Nientepopodimeno.
Come di dovere, levata di scudi ex omnia partes: Elly Schlein parla dell'inserimento “del presidente Mattarella in una lista di presunti russofobi da parte della Russia di Putin è inaccettabile, grave e inqualificabile”; petto in fuori, Giuseppe Conte respinge “vili intimidazioni”. Poi, tutti d'un fiato: Enrico Borghi, Stefania Craxi, Lucio Malan, Massimiliano Romeo, Michaela Biancofiore, Bruno Marton, Tito Magni, Luigi Spagnoli. Ne seguiranno di sicuro altri.
In effetti, sul sito del ministero degli esteri russo, alla voce “Pubblicazioni, smentite, esempi di manifestazioni di russofobia”, compaiono due “elenchi”, entrambi datati 24 luglio 2025, ma riferiti al 2024 e al 2025, definiti come “Esempi di dichiarazioni di esponenti ufficiali e rappresentanti delle élite di paesi occidentali a proposito della Russia, con l'utilizzo del "linguaggio dell'odio". Nel cosiddetto “elenco” relativo al 2024, vengono riportate dichiarazioni di Antonio Tajani, Guido Crosetto e Sergio Mattarella; in quello relativo al 2025, si cita il solo Mattarella.
In entrambi i casi, le dichiarazioni degli esponenti italiani sono precedute da quelle, di simile tenore, di esponenti di altri paesi. Ad esempio, per il 2024, prima di arrivare all'Italia, si citano discorsi di esponenti di USA, Bulgaria, Belgio, Germania, Grecia, Cechia, Cipro, UE, NATO, Olanda, Lussemburgo; dopo l'Italia, seguono Polonia, Francia, Croazia e Canada. Per il 2025, il numero di paesi e organizzazioni citati cambia di poco.
Ora,quali sono le dichiarazioni di Tajani, Mattarella e Crosetto citate per il 2024? Tajani: «Vorrei vedere bandiere blu e gialle al corteo (in onore del giorno della liberazione dell'Italia dal fascismo). I combattenti ucraini, come i partigiani e i soldati dell'esercito di liberazione del 1945, combattono per la libertà». (Intervista a Il Messaggero del 24.02.2024).
Mattarella: «La tragedia del popolo ucraino impone di ricordare le distruzioni che avevano colpito i paesi europei e ci esorta a rinnovare il nostro impegno per la difesa dai regimi dittatoriali, la pace, la libertà e lo stato di diritto, valori per i quali dettero la vita coloro che sono morti qui». (Discorso pronunciato in occasione del 80° anniversario della battaglia di Montecassino presso il cimitero militare polacco, 18.05.2024).
Crosetto: «Temo che Putin voglia tutta l'Ucraina, inoltre nessuno garantisce che si fermerà all'Ucraina. È ovvio che ha in mente un ordine internazionale in cui chi è più forte prende altri Paesi se e quando vuole». (Intervista a Il Messaggero del 06.05.2024).
Mattarella: «Il risultato fu un rafforzamento dello spirito di conflitto, invece che di cooperazione, nonostante la consapevolezza della necessità di affrontare e risolvere i problemi su scala più ampia. Ma prevalse il principio di dominio, non quello di cooperazione. E furono guerre di conquista. Questo era il piano del Terzo Reich in Europa. L'attuale aggressione russa contro l'Ucraina è di questa natura». (Discorso all'Università di Marsiglia, in occasione del conferimento della laurea honoris causa - 5 febbraio 2025).
Per farla breve: lasciamo simili oscenità alla coscienza di chi ha pronunciato frasi quali l'accostamento dei terroristi neonazisti di Kiev ai partigiani, soprattutto comunisti, azionisti e socialisti, che liberarono l'Italia dal nazifascismo, o l'avvicinamento di Russia e Terzo Reich, oppure l'attribuzione a Mosca e a Putin di “progetti” che, a dire il vero, costituiscono proprio i piani d'attacco di USA-NATO-UE verso la Russia. L'ultimo esempio è dato dai disegni per l'adattamento delle reti viarie, ferroviarie e altro ai mezzi militari pesanti della NATO, di cui in realtà di parla da anni, almeno dal 2018, ma che sembrano entrati ora nella fase attuativa, a dimostrazione delle intenzioni belliciste dei suoi attori.
Non aveva ancora di recente, il Presidente Mattarella, parlato di «grave, inaccettabile aggressione russa all’Ucraina», quale ulteriore «esempio di una minaccia sempre più insistente al sistema di principi che l’Alleanza e l’Unione europea difendono»? “Sistema di principi” ovviamente estraneo, tanto da attaccarlo, a quelle latitudini iperboree in cui predominano i «regimi dittatoriali». Là c'è il cosiddetto “asse del male”; di qua, c'è solo il bene: meno, in effetti per operai e pensionati. Ma tant'è.
E allora: i signori Crosetto, Tajani e Mattarella, sono forse ora imbarazzati da proprie stesse dichiarazioni, tanto da ricorrere alla vecchia tattica dell'attacco preventivo? Le parole da essi pronunciate in quelle diverse occasioni, non sono state forse dettate proprio da uno spirito di inimicizia e finanche di odio nei confronti di Mosca? Di quale «pubblicazione di “liste di proscrizione” da parte di Mosca e del suo regime autocratico», parla l'egregio signor ministro della guerra, al governo con esponenti fascisti che non hanno mai ricusato i propri “convincimenti” dittatoriali e anzi li attuano ogni giorno con le loro leggi liberticide e di affamamento dei lavoratori?
Cosa hanno in mente Mattarella, Tajani o Crosetto, quando sproloquiano di “libertà”, «difesa dai regimi dittatoriali»: quale è la loro “idea” di “libertà” e “dittatura” e quali sarebbero, a loro dire, le manifestazioni concrete di tali categorie? Nessuna “lista di proscrizione”, per quanto sbraitino nei palazzi italici: semplice constatazione di dove possano arrivare le indecenze pronunciate a partire da visioni fasciste, liberal-europeiste o, nel “migliore” dei casi, guerrafondaie, di determinate categorie storico-politiche, su cui i comunisti hanno ben altre idee, più tangibilmente basate sui reali rapporti di classe e sul loro concreto realizzarsi nelle varie e diverse realtà. Tutto qui. La russofobia, in effetti, vive e prospera, anche senza tirare di nuovo il ballo “caso Gergiev”. La realtà è che, ossequiosi ai comandamenti USA-UE-NATO, stanno preparando la guerra e tutto, azioni e parole, va in quella direzione.
«Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». (Luca, 21-6)