Le prime parole di Crosetto su invio di armi al regime di Kiev

Le prime parole di Crosetto su invio di armi al regime di Kiev

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Crosetto ha appena dichiarato che sull'invio di armi all'Ucraina faranno come decideranno gli alleati (aka, la Nato).

Ergo, continueranno a inviare armi.

Tajani ha come prima cosa telefonato al Ministro degli Esteri ucraino dando il suo massimo appoggio, come un Di Maio qualsiasi.

Il Ministro della Sanità Schillaci (peraltro già nominato consulente del ministero sul Covid da Speranza) ha detto che la linea anti-covid sarà rispettata. Pichetto Frattin, ministro dell'energia ha già detto che si muoverà in continuità con Cingolani. Meloni ha già fatto svariati atti di fede atlantista ed europeista E va be'... In buona sostanza al governo c'è un PD, ma contro il Gender (il che è già qualcosa, comunque). Le elezioni sono solo un gioco di pupazzi, dove l'unica cosa che cambia è quale tra i comitati d'affari candidati si spartisce il malloppo (poltrone di sottogoverno, municipalizzate, enti statali, finanziamenti e prebende varie) per qualche anno.

Da Adnkronos:

Sull’invio di armi a Kiev “la posizione del governo è quella espressa più volte dalla presidente Meloni: quando fai parte di una famiglia e hai firmato un accordo, allora accetti le decisioni che quel gruppo prende. Le decisioni che verranno prese nel quadro delle nostre storiche alleanze internazionali, saranno rispettate dall’Italia. Su questo non ci sarà alcuna divisione”. A dirlo, in un’intervista a ‘La Repubblica’, il neo ministro della Difesa, Guido Crosetto.

Giuseppe Masala

Giuseppe Masala

Giuseppe  Masala, nasce in Sardegna nel 25 Avanti Google, si laurea in economia e  si specializza in "finanza etica". Coltiva due passioni, il linguaggio  Python e la  Letteratura.  Ha pubblicato il romanzo (che nelle sue ambizioni dovrebbe  essere il primo di una trilogia), "Una semplice formalità" vincitore  della terza edizione del premio letterario "Città di Dolianova" e  pubblicato anche in Francia con il titolo "Une simple formalité" e un  racconto "Therachia, breve storia di una parola infame" pubblicato in  una raccolta da Historica Edizioni. Si dichiara cybermarxista ma come  Leonardo Sciascia crede che "Non c’è fuga, da Dio; non è possibile.  L’esodo da Dio è una marcia verso Dio”.

 

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