L'Esercito siriano prende il controllo totale del sud della Siria, liberato l'ultimo bastione dell'ISIS
L'esercito siriano ha annuncia che l'area di Al Safa, nella provincia di Al-Sweida, è stata liberata dalla presenza dal gruppo terroristico ISIS. Damasco ha così ripreso il controllo del paese dopo quasi 8 anni.
"Dopo una serie di operazioni militari precise e mirate, le nostre coraggiose forze armate hanno stabilito il controllo completo sul Al-Safa che è una zona di natura vulcanica complessa, eliminando i terroristi dell'ISIS che erano lì e confiscando grandi quantità di armi leggere e medie", si legge in un comunicato dell'esercito siriano pubblicato ieri sera.
Il Comando delle truppe siriane ha definito la liberazione "un grande risultato", in primo luogo perché si tratta di una superficie di 380 chilometri quadrati, dove è stato sradicato il terrorismo, e anche perché questo posto era l'ultima roccaforte per i terroristi nel sud del paese arabo.
Nella dichiarazione si aggiunge che la liberazione delle colline di Al-Safa ha confermato "un'alta prontezza al combattimento" dei soldati siriani e la loro "determinazione a proseguire e annientare i terroristi", ovunque si trovino.
La regione di Al-Safa è stata nelle mani dell'ISIS negli ultimi mesi. I terroristi hanno usato il terreno accidentato dell'area per stabilire posizioni facilmente difendibili che rendevano difficile l'accesso dell'esercito siriano al sito.
Nel mese di luglio, i terroristi hanno attaccato la provincia di Al-Sweida, l'attacco più sanguinoso degli ultimi mesi, prendendo in ostaggio più di 30 abitanti del villaggio ed uccidendo più di 220 persone oltre a decine di civili e soldati feriti.
Con questo avanzamento delle forze siriane, l'ISIS ha solo il controllo di poche aree desertiche nella Siria centrale e altre nella parte orientale del fiume Eufrate, dove i terroristi subiscono continui attacchi da parte delle forze siriane e dalle cosiddette Forze democratiche siriane (FDS), i principali alleati degli Stati Uniti in territorio siriano, e il cui obiettivo è aumentare le aree che restano occupate in Siria.