Mugabe: scomodo in politica estera

Ex Jugoslavia, Iraq, Libia, Siria, Venezuela, Cuba, Bolivia, Nicaragua, Bielorussia, Corea del Nord, Russia e Cina: i voti dello Zimbabwe di Mugabe nelle Nazioni Unite

4159
Mugabe: scomodo in politica estera

 

Nei colpi di Stato (cruenti o “di palazzo”), lo zampino dell’Occidente è non di rado presente. Chissà se è così anche per lo Zimbabwe, dove i militari hanno defenestrato Robert Mugabe, al potere dal 1980 dopo aver portato all’indipendenza la Rhodesia, una colonia britannica ferocemente razzista.



 

Qualunque cosa si possa dire sulla situazione interna del paese, di certo la politica estera del presidente golpizzato non era affatto allineata con i poteri forti del mondo. Negli ultimi anni lo Zimbabwe ha avversato in sede Onu le guerre aperte o per procura condotte o appoggiate dall’Occidente. Prese di posizione che hanno probabilmente aiutato sia le sanzioni imposte da Usa, Unione Europea e Commonwealth dal 2002 (dopo elezioni ritenute truccate), sia le solite accuse statunitensi di connivenza con il narcotraffico.

 

Per fare alcuni esempi. Nel 2003, solo lo Zimbabwe e il Sudafrica in tutto il continente avevano condannato apertamente l’invasione dell’Iraq.

 

Nel 2011, poi, il paese africano si oppose con decisione – e in grande minoranza - alla guerra della Nato alla Libia. Il 22 settembre 2011, nel suo discorso all’Assemblea generale delle Nazioni unite, Mugabe (https://www.youtube.com/watch?v=NvF7DH6lu3sspiega: “La Carta delle Nazioni unite che impone di agire per la pace a livello regionale e internazionale è stata ampiamente manipolata dai paesi della Nato, con un ricorso immediato al capitolo VII che ha impedito il negoziato”. Più volte inoltre, sempre all’Assemblea generale, lo Zimbabwe ha votato risoluzioni contro l’ingerenza militare in Siria, insieme a una risicata dozzina di altri paesi non allineati con il blocco Nato/Golfo: fra questi Venezuela, Cuba, Bolivia, Nicaragua, Bielorussia, Corea del Nord, Russia e Cina.

 

E ugualmente solo dodici paesi membri dell’Onu, e fra questi lo Zimbabwe, si opposero alla risoluzione proposta nel 2014 dall’Ucraina all’Assemblea dell’Onu (https://www.rt.com/news/churkin-crimea-un-vote-749/), per disconoscere il referendum in Crimea con il quale il 97% dei votanti dichiarava di voler lasciare l’Ucraina per unirsi alla Federazione russa. In quel caso, la Cina non si era opposta ma solo astenuta.

 

E a proposito di Cina: è un partner commerciale importante dello Zimbabwe. Il generale golpista si era recato a Pechino di recente. Per ottenere il beneplacito?

 

Come cambierà adesso il voto dello Zimbabwe all’Onu?

 

Marinella Correggia

 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Ucraina: avanti, verso l'impossibile pace di Giuseppe Masala Ucraina: avanti, verso l'impossibile pace

Ucraina: avanti, verso l'impossibile pace

Libia, la propaganda Ong a "Presa Diretta" di Michelangelo Severgnini Libia, la propaganda Ong a "Presa Diretta"

Libia, la propaganda Ong a "Presa Diretta"

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo di Francesco Erspamer  Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici di Paolo Desogus La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Come la Grecia di Michele Blanco Come la Grecia

Come la Grecia

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti