'Non così in fretta'. Teresa May vuole prove più convincenti prima di attaccare la Siria
Il primo ministro britannico Theresa May non è del tutto decisa ad attaccare la Siria, nonostante le prime notizie secondo le quali era pronta a unirsi alla coalizione di paesi per lanciare un attacco al paese arabo.
Secondo quanto riporta il 'Times', il primo ministro britannico Teresa May ha detto a Trump che non rischierebbe di colpire la Siria con i missili finché non vedrà prove più convincenti sulla colpevolezza di Damasco nell'attacco del 7 aprile scorso.
Ieri, durante una conversazione telefonica, i leader di Stati Uniti, Regno Unito e Francia avevano concordato che "la comunità internazionale doveva rispondere" all'attacco chimico a Douma in Siria.
Mentre la Gran Bretagna e la Francia non hanno necessariamente respinto l'idea di un attacco immediato contro il governo siriano, sembra che il Presidente degli Stati Uniti sia l'unico a non voler aspettare altre prove.
Trump ha dichiarato lunedì scorso che il governo siriano sta per "pagare un grosso prezzo" per il suo presunto attacco con armi chimiche a Douma; tuttavia, non è stata fissata alcuna data per un attacco.