Omicidio Fyssas, Alba Dorata "organizzazione criminale". Perché è solo giustizia a metà
di Antonio Di Siena
Colpevoli.
Per la giustizia greca Alba Dorata è un’organizzazione criminale.
Il suo leader e fondatore Nikos Michaloliakos condannato insieme a numerosi dirigenti e militanti del partito.
Una sentenza storica che però, almeno a mio modo di vedere, deve continuare a far discutere. E tanto. Una cosa è certa, Alba Dorata e i suoi militanti hanno le mani grondanti del sangue di un innocente. Ma non sono affatto convinto che questo renda piena giustizia.
Per tale ragione oggi non riesco a gioire fino in fondo. E non tanto perché Pavlos e la sua musica non torneranno comunque.
Quanto piuttosto perché mentre il popolo greco continua a soffrire la fame tutti quelli che, con le loro politiche scellerate, hanno devastato economicamente la Grecia contribuendo grandemente all’ascesa inarrestabile di Alba Dorata se ne stanno ancora seduti al loro posto. Da innocenti. Tutti.
E la lista è lunghissima.
La sentenza di oggi quindi si limita a consegnare alla storia soltanto un incontrovertibile pezzetto di verità.
Ma in giro ne restano ancora molti.
C’è ancora tantissimo da dire e da fare per non dimenticare mai che le responsabilità di uno degli eventi più tragici ed emblematici della recente storia greca non sono unicamente dei neofascisti. E chi si limita a credere questo commette un grave errore politico.
Io, indegnamente, ho provato a dare il mio piccolo contributo, dedicando due capitoli di “Memorandum” all’ascesa di Alba Dorata e al barbaro omicidio di Pavlos Fyssas. Perché assolutamente convinto della necessità di ribadire un concetto molto importante: denunciare, combattere e condannare un assassino serve a ben poco se non si fa altrettanto con chi ha armato la sua mano.
Finché quella gente lì sarà ancora in giro a decidere delle nostre vite questa storia, insieme a tante altre, non potrà mai dirsi conclusa.