Pakistan: Unicef ed Oms interrompono la campagna anti-polio
La decisione dopo la morte di sette volontari dall'inaugurazione ieri dell'iniziativa
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L’Unicef e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) hanno deciso di sospendere la campagna di vaccinazioni anti-poliomelite in Pakistan. La decisione è stata annunciata dopo che due volontari, tra cui anche una delle responsabili dell'iniziativa, sono rimasti uccisi ed uno gravemente ferito in un attacco armato. Le due organizzazioni avevano già sospeso la loro attività ieri in due province dopo la morte di cinque volontari in un altro attacco ed hanno allargato il provvedimento “all’insieme” del Pakistan. Come ha annunciato il portavoce di Unicef a Islamabad, Michael Coleman.
Da mesi i guerriglieri islamici minacciavano ritorsioni contro la campagna anti-polio, coordinata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), mirata a vaccinare oltre 5 milioni di bambini. Dei gruppi religiosi avevano inoltre emesso delle "fatwa" contro la profilassi anti-polio che, secondo una credenza popolare diffusa tra i radicali islamici, avrebbero conseguenza sulla fertilità maschile. Anche i talebani si oppongono alla campagna in quanto temono che gli operatori sanitari siano in realtà agenti di spionaggio, citando il caso del medico pachistano Shakeel Afridi, arruolato dalla Cia per prelevare il dna della famiglia di Osama bin Laden e identificare il rifugio nella città-guarnigione di Abbottabad, dove è poi stato ucciso nel maggio 2011.
Un portavoce dei talebani pakistani, Ihsanullah Ihsan, ha comunque dichiarato a Reuters che il gruppo non è coinvolto negli attacchi.