Quando per il TG1 il Battaglione Azov era "apertamente neo-nazista"

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Quando per il TG1 il Battaglione Azov era "apertamente neo-nazista"

 

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Era il 19 ottobre 2021. E l'operazione mediatica era denigrare il "no vax" e farlo passare per tutto: anche neo-nazista. E quale operazione più facile di collegarli a quelli che si sono addentrati nei gangli del potere ucraino grazie al golpe del 2014. 
 
Ascoltate con attenzione questo servizio del TG1 del 19 ottobre scorso (NON 10 ANNI FA!!) riprposto recentemente dal "Comitato per il Donbass antinazista"
 
 
 
Avete sentito bene la giornalista? "Apertamente neo-nazista" in riferimento al Battaglione Azov. 
 
La procura di Napoli, nelle figure del procuratore capo Giovanni Melillo e dei suoi sostituti: Antonello Ardituro e Claudio Onorati, avevano aperto un'indagine su una organizzazione sovversiva di formazione neonazista e suprematista.  Al centro dell’inchiesta “Ordine di Hagal”, o ancora “Ordine Naturale di Hagal”. Sì tratta di un movimento realizzato da Maurizio Ammendola, originario di Maddaloni (Campania) e soprannominato “il grande professore” in considerazione della sua carica di presidente-fondatore del sodalizio.  
 
Nel comunicato della Procura di Napoli si legge che l’indagine riguarda attività di addestramento paramilitare e le azioni sui social, con campagne di apologia del fascismo, negazionismo della Shoah e incitazione all’odio razziale e all’antisemitismo, di un gruppo di matrice neonazista. La Procura afferma anche che sono emersi contatti frequenti con organizzazioni ultranazionaliste e apertamente neonaziste ucraine, come il “Battaglione Azov”, la “Misanthropic Division”, “Pravi” e “Sector Centuria”.  
 
Eh si perché la procura di Napoli, che aveva aperto l'inchiesta scrive testualmente e con cognizione di causa della "natura neonazista" del battaglione AZOV come confermava la giornalista Rai nel finale del suo servizio.
 
Il Battaglione Azov, anche per quanto riguarda l’ambito della simbologia, pare essersi rifatto alla tradizionale iconografia nazista, impiegando la runa “Wolfsangel” (Dente di lupo), icona della seconda divisione panzer Das Reich, facente parte della Waffen-SS, e lo “Schwarze Sonne” (Sole nero), una variante della svastica, che riprende lo stretto legame che intercorre tra le pratiche esoteriche e il nazismo.
 
Mentre la Stampa cancella in modo grottesco gli articoli e Mentana dichiara apertamente il falso da direttore di un tg nazionale, l'Italia ha deciso di inviare armi per sostenere nazisti dichiarati con il rischio concreto di scenari apocalittici (nucleari) in Europa. E per quel che riguarda i media filo Nato... eh no la storia non potrà mai assolverli!
 
 
P.s. Dall'indagine citata nell'articolo sono risultati estranei, invece, gli "esponenti no vax".
 
 
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Agata Iacono

Agata Iacono

Sociologa e antropologa

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