Rappresentanti Ong censurano la proiezione del film "l'Urlo" a Napoli. Insulti al regista (IMMAGINI ESCLUSIVE)
di Alessandro Bianchi
La proiezione del film "l'Urlo" di Michelangelo Severgnini era prevista ieri, venerdì 25 novembre, a Napoli durante il "Festival dei diritti umani". Invitato dal direttore di quest'ultimo e non presentatosi certo per caso nello Spazio comunale Piazza Forcella, il regista ha introdotto il film che raccoglie anni di lavoro che come l'AntiDiplomatico, nel blog Exodus, abbiamo l'onore di diffondere attraverso i contatti diretti con gli schiavi migranti dalla Libia.
Quello che è accaduto dopo soli venti minuti dall'inizio della proiezione è una violenta e inammissibile azione di repressione da parte di esponenti di Ong, i quali non solo ne hanno impedito la prosecuzione, ma hanno pesantemente insultato Severgnini, al quale va la nostra più totale solidarietà.
Potete vedere in questa ricostruzione video quello che Severgnini ha correttamente definito "squadrismo buonista".
"Sto regista dei miei coglioni". "Tesi complottiste, antisemite". "Regista di questa porcheria". "Questo film se lo può proiettare a Casapound per quanto mi riguarda". Alcuni degli insulti rivolti al regista dopo l'interruzione forzata da parte di esponenti di Ong che, come avete visto, hanno difeso la loro scelta di limitare il diritto di espressione.
Gli organizzatori si sono arresi e il film non è ripreso anche contro la volontà di una parte consistente della sala: "Interrompere un film è una cosa pericolosa".
Al regista Michelangelo Severgnini non è stata neanche data la possibilità di dire una sola parola di risposta nel dibattito (insulti) che si è imposto.
Ma qual è il messaggio de l'Urlo? E perché gli esponenti delle Ong hanno reagito così?
Da alcune settimane "l'Urlo" è anche un libro - edito dalla LAD edizioni. Il libro e il film che al Festival dei "diritti umani" di Napoli i democratici rappresentanti delle ONG hanno censurato lo trovate qui.