Russia e Israele tengono colloqui "ad alto livello" su Siria e Iran
L'emittente statale israeliana KAN ha riportato che Israele starebbe conducendo negoziati segreti ad alto livello con la Russia su Iran e Siria.
Dopo che Israele ha attaccato l'Iran il mese scorso, la Russia si era offerta di mediare tra Tel Aviv e Teheran.
KAN, ha aggiunto che le autorità israeliane avrebbero avviato colloqui con Mosca una settimana dopo aver raggiunto un cessate il fuoco per porre fine temporaneamente al conflitto.
I dettagli dei colloqui non sono stati rivelati, anche se Israele avrebbe intenzione di delineare un quadro sull'Iran simile all'accordo di cessate il fuoco precedentemente raggiunto con Hezbollah dopo la guerra in Libano.
Israele ha lanciato attacchi aerei contro l'Iran il 13 giugno, mentre gli Stati Uniti hanno bombardato i tre principali siti nucleari iraniani il 22 giugno. La guerra è stata interrotta in seguito all'annuncio di un cessate il fuoco da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump il 24 giugno.
Dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco con l'Iran, i funzionari israeliani hanno dichiarato di voler estendere gli Accordi di Abramo per normalizzare le relazioni con altri paesi arabi, tra cui la Siria.
La Siria si è avvicinata a Israele da quando il governo dell'ex presidente siriano Bashar al-Assad è stato rovesciato a dicembre da Hayat Tahrir al-Sham (HTS), un'organizzazione di Al-Qaeda. HTS era guidata dall'ex comandante dell'ISIS Ahmad al-Sharaa (allora noto come Abu Mohammad al-Julani), ora presidente de facto della Siria.
Non appena Assad fu deposto, Israele occupò ulteriore territorio siriano e lanciò una massiccia campagna di bombardamenti per distruggere le armi pesanti, le difese aeree e le infrastrutture militari della Siria.
Una partnership silenziosa tra Russia e Israele per quanto riguarda Siria e Iran è diventata evidente da quando Sharaa ha preso il potere a Damasco con il sostegno degli Stati Uniti e della Gran Bretagna.
A febbraio, l'agenzia Reuters aveva riferito di un libro bianco pubblicato da Israele in cui si informava che alti funzionari israeliani stavano facendo pressioni sulle loro controparti statunitensi affinché garantissero che la Siria rimanesse "debole e decentralizzata", consentendo alla Russia di mantenere le sue basi aeree e navali sulla costa siriana per contrastare l'influenza turca.
Durante la guerra tra Israele e Iran, il presidente russo Vladimir Putin aveva puntualizzato che Mosca non avrebbe fornito assistenza militare alla Repubblica islamica, nonostante un recente accordo strategico firmato tra i due.
Intervenendo al Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo (SPIEF) il 23 giugno, Putin aveva ribadito che la Russia doveva "rimanere neutrale" perché "quasi due milioni di persone provenienti dall'ex Unione Sovietica e dalla Federazione Russa risiedono in Israele. Oggi è praticamente un paese russofono. E, senza dubbio, ne teniamo sempre conto nella storia contemporanea della Russia".
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