Siria, un falso attacco chimico a Douma per distogliere l'opinione pubblica dal caso Skripal

Siria, un falso attacco chimico a Douma per distogliere l'opinione pubblica dal caso Skripal

La forte denuncia di Vasily Nebenzia, ambasciatore della Russia presso le Nazioni Unite

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Proprio come per il caso Skripal la sentenza è già stata scritta, pur senza uno straccio di prova: a Douma, in Siria, è avvenuto un attacco chimico ordinato da Bashar al-Assad. Così i media mainstream diffondono a reti unificate, le immagini - a dire il vero pochine - dell’ennesima strage di civili che sarebbe stata ideata e perpetrata dal brutale dittatore siriano. Magari, come poi emerso in analoghe occasioni, si scoprirà essere tutto una montatura. Oppure una provocazione mirante a provocare un attacco statunitense contro Damasco. 

 

La Russia non crede a quanto strombazzato in occidente. Infatti, un diplomatico di lungo corso come Vasily Nebenzia, rappresentante russo all'ONU, ritiene si tratti un «falso» attacco organizzato con l’intento di distogliere l’attenzione dal caso Skripal. Dove il Regno sta collezionando una serie impressionante di figuracce. 

 

Un attacco «falso» che ha come obiettivo «tra le altre cose, quello didistogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dalla commedia montata sul caso Skripal in cui Londra è rimasta impigliata, lanciando accuse infondate contro la Russia», ha spiegato Nebenzia. 

 

«I britannici si stanno allontanando da un'indagine trasparente e dalle risposte alle domande poste, mentre nel frattempo cancellano le impronte», ha aggiunto il diplomatico. 

 

Il rappresentante di Mosca presso le Nazioni Unite per quanto riguarda il presunto attacco chimico avvenuto nella città siriana di Douma, ha evidenziato che questo è bel lungi dall’essere provato. 

 

«Dopo la liberazione di Douma dai terroristi, gli specialisti russi per la protezione biologica, radiologica e chimica sono giunti sul posto per la raccolta dei dati. Hanno prelevato campioni di terreno che non mostravano la presenza di qualsiasi composto nervino e cloro, hanno anche intervistato i residenti locali e gli ex militanti islamisti che hanno smesso di combattere», ha spiegato Nebenzia. 

 

Per poi sottolineare che «nessuno dei (residenti) locali ha confermato l’attacco chimico. Nell’ospedale locale non è entrato nessun paziente con sintomi di avvelenamento da sostanze tossiche come sarin e cloro. A Duma non ci sono altre strutture mediche. Non è stato trovato nessun corpo e i residenti locali non hanno notizie su possibili luoghi dove potrebbero essere stati seppelliti. Quindi l’utilizzo di sarin o cloro a Duma non può essere confermato». 

 

Quanto avvenuto nella città siriana si configura dunque come una provocazione. Circostanza che - afferma Nebenzia - rende Mosca «profondamente allarmata» per il fatto che diversi paesi, come Stati Uniti, Regno Unito e Francia puntino deliberatamente «verso un'escalation delle tensioni in ambito internazionale». Il diplomatico russo ha denunciato che queste nazioni usano il ricatto, la diffamazione, le sanzioni e la minaccia dell'uso della forza contro uno Stato sovrano. 

 

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