Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace
di Michelangelo Severgnini
Sirri Süreyya Önder ha lasciato questo mondo ieri, 3 maggio 2025, a 63 anni, dopo 18 giorni di cure intensive seguite ad un’insufficienza cardiaca patita il 15 aprile scorso.
Il suo nome non dirà probabilmente alcunché ad alcuno, qui in Italia. Tuttavia la sua scomparsa è una grave perdita nel momento attuale che sta attraversando la Turchia e in generale il Medio Oriente.
Süreyya Önder è stata una di quelle persone che con spirito di sacrificio, visione ed umiltà, ha saputo plasmare verso il bene la storia del proprio Paese.
La Turchia tutta oggi gli tributa il giusto riconoscimento, dal partito filo-curdo DEM di cui era deputato, fino ai leader dei principali partiti turchi presenti nella Grande Assemblea Nazionale (il parlamento turco) di cui era vice-presidente.
Gli stessi Abdullah Öcalan dal carcere e il Presidente Recep Tayyip Erdogan hanno inviato toccanti messaggi di condoglianze.
Il suo lavoro di sutura tra le lacerazioni lungo il crinale curdo-turco negli ultimi 15 anni è stato insostituibile. Ebbi l’onore di fare la sua conoscenza personalmente a Istanbul durante una manifestazione e di ascoltarlo dal vivo diverse volte nel periodo 2013-2015, quando diede prova della sua grande umanità e spessore.
In quegli anni divenne un membro cardine della delegazione incaricata di incontrare personalmente Abdullah Öcalan nel carcere speciale sull’isola di Imrali.
E’ stato lui a leggere a tutta la nazione la versione turca del testo dell’appello lanciato da Öcalan lo scorso 27 febbraio che aveva come scopo promuovere lo scioglimento del PKK.
Nella foto ufficiale della delegazione in visita a Öcalan per ricevere il testo dell’appello, Önder è il secondo da destra, con i baffi folti.
E’ stato tra i teorici del disarmo unilaterale del PKK, cioè non subordinato ad alcuna concessione da parte del governo turco. Ora, in questa fase delicata di passaggio in cui si attende la comunicazione della data del congresso del PKK che dovrebbe sancirne lo scioglimento, la sua morte è certamente una grave perdita per tutti.
Circa il processo di scioglimento del PKK Önder aveva affermato: "Se noi, come Turchia, metteremo in pratica con sincerità e serietà il nostro programma e lo imboccheremo, una dopo l'altra si verificheranno mosse democratiche in grado di cambiare il mondo e la regione".
La sua azione politica non era caratterizzata dal compromesso attenuto attraverso il ricatto, ma dalla fiducia verso una soluzione condivisa che può essere promossa solo con gesti unilaterali che dimostrino il duplice vantaggio di venirsi incontro.
Nato il 7 luglio 1962 ad Adyaman da una famiglia turkmena, dopo aver completato gli studi superiori ad Adyaman, Önder si iscrisse alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Ankara. Tuttavia, al secondo anno dovette interrompere gli studi a causa del colpo di Stato del 12 settembre 1980 e venne arrestato. A seguito del processo, venne condannato a 12 anni di carcere.
Trascorse sette anni della sua giovinezza nelle prigioni di Mamak, Ulucanlar e Haymana. Durante questo periodo venne torturato e partecipò a scioperi della fame. Infine venne rilasciato dalla prigione nel 1987.
È stato candidato dell'HDP a sindaco della municipalità metropolitana di Istanbul alle elezioni locali del 2014. È stato eletto membro del Parlamento per la regione di Ankara I alle elezioni generali del giugno 2015 e alle elezioni generali del novembre 2015. È stato eletto deputato del partito DEM per Istanbul alle elezioni generali del 2023.
Önder, come detto, è infine stato tra le figure attive nel "processo di risoluzione" portato avanti tra il 2013 e il 2015, quando ha avuto un ruolo centrale nei colloqui con Abdullah Öcalan a Imrali e con il PKK a Kandil per la risoluzione del problema.
Tra le altre cose è stato anche scrittore, regista, sceneggiatore, attore e produttore musicale.
Il leader del popolo curdo Abdullah Öcalan ha inviato un messaggio di condoglianze per Süreyya dal titolo “In memoria del caro Süreyya Önder”:
"Una profonda tristezza è scesa sui nostri cuori con la scomparsa del caro Süreyya Önder. Era una persona di grande valore, un vero figlio dei popoli. L'Anatolia e la tradizione turcomanna hanno perso un grande figlio, tutte le comunità e i popoli della nostra geografia hanno perso un grande compagno.
Ho un grande rispetto per la sua memoria: il 27 febbraio, durante il nostro ultimo incontro, ha preso nota con le mani dell'ultima frase che abbiamo aggiunto all'appello che stavamo per fare, e ha voluto leggerla lui stesso. Aveva una diligenza e un lavoro per la coesistenza pacifica indimenticabili. Aveva la maestria di trasformare tutte le negatività in positività. Era una vera identità di pace e una cultura di pace.
Sapeva bene che la pace e il processo di pace avrebbero giovato a tutti noi e questo era il suo grande desiderio. Questa speranza non potrà mai essere abbandonata. L'importante per tutti noi è portare questo spirito di pace e coronarlo con il nome di Süreyya Önder.
Ancora una volta, esprimo la mia eterna devozione alla sua memoria; esprimo le mie condoglianze alla sua cara famiglia, agli amici, ai suoi cari e a tutti i nostri popoli.
Le mie condoglianze a tutti noi.
Abdullah Ocalan
3 maggio 2025”.
Da parte sua il Presidente Recep Tayyip Erdo?an ha dichiarato:
“Vorrei esprimere qui il mio dolore per la morte di Süreyya Önder, deputato di Istanbul e vicepresidente della Grande Assemblea Nazionale di Turchia.
Come sapete, il mese scorso ho ricevuto il signor Önder e il signor Buldan nel nostro Complesso e abbiamo avuto un incontro produttivo sui contatti che stavano conducendo. Auguro la misericordia di Dio su di lui e le mie condoglianze alla sua famiglia in lutto, ai suoi cari e alla comunità del Partito DEM.
Credo sinceramente che raggiungeremo l'obiettivo di una Turchia senza terrorismo, per il quale il defunto Önder ha lavorato duramente nell'ultimo periodo”.
La sua morte segna una grave perdita nel processo di pace, ma la sua testimonianza sarà certamente fonte d’ispirazione per chi ora dovrà portarlo avanti.
Durante la cerimonia commemorativa tenutasi questa mattina a Istanbul, Pervin Buldan, deputata del partito DEM filo-curdo, ha dichiarato:
“Hai trascorso 18 giorni in ospedale in terapia intensiva con il cuore ferito. Hai garantito la pace sociale. Hai riunito ogni identità, ogni cultura. Non preoccuparti, hai raggiunto la pace. Adesso è il momento della grande pace. Ti prometto, compagno Sirri, che una grande pace giungerà in questo Paese”.