Sono queste le garanzie di sicurezza proposte dall'Europa per l'Ucraina
A seguito dei colloqui ad alto livello tenutisi lunedì a Berlino, diversi leader europei hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui delineano le garanzie di sicurezza che sarebbero disposti a fornire all'Ucraina.
In particolare, i leader europei si impegnano a fornire un "sostegno duraturo e significativo" alle Forze armate ucraine, che in tempo di pace saranno limitate a 800.000 soldati.
Inoltre, si offrono di guidare "una forza multinazionale" con il supporto degli Stati Uniti, che "contribuirà alla rigenerazione delle forze ucraine, alla sicurezza dei cieli ucraini e alla protezione dei mari, anche attraverso operazioni all'interno" del paese slavo.
I leader europei propongono di istituire un meccanismo guidato da Washington per monitorare e verificare il cessate il fuoco, al fine di "fornire un preavviso di eventuali attacchi futuri".
Essi sostengono inoltre un "impegno giuridicamente vincolante" per "ripristinare la pace e la sicurezza in caso di un futuro attacco armato".
Si impegnano inoltre a "investire nella futura prosperità dell'Ucraina", anche "considerando la necessità che la Russia risarcisca l'Ucraina per i danni causati", e a sostenere l'adesione del paese slavo all'Unione Europea .
La dichiarazione è stata firmata dal cancelliere tedesco Friedrich Merz; il presidente francese Emmanuel Macron; i primi ministri danesi, Mette Frederiksen; Italia, Giorgia Meloni; i Paesi Bassi, Dick Schoof; Norvegia, negozio Jonas Gahr; Polonia, Donald Tusk; Svezia, Ulf Kristersson; e del Regno Unito, Keir Starmer, nonché dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e dal presidente del Consiglio europeo, António Costa.
Il leader di Kiev, Volodymyr Zelensky, ha incontrato domenica a Berlino Jared Kushner, genero del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, e il suo inviato speciale, Steve Witkoff, per proseguire le discussioni sul piano di pace di Washington. Le consultazioni sono proseguite lunedì con la partecipazione di diversi leader europei.
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UNO SGUARDO DAL FRONTE
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Fulvio Grimaldi, da Figlio della Lupa a rivoluzionario del ’68 a decano degli inviati di guerra in attività, ci racconta il secolo più controverso dei tempi moderni e forse di tutti i tempi. È la testimonianza di un osservatore, professionista dell’informazione, inviato di tutte le guerre, che siano conflitti con le armi, rivoluzioni colorate o meno, o lotte di classe. È lo sguardo di un attivista della ragione che distingue tra vero e falso, realtà e propaganda, tra quelli che ci fanno e quelli che ci sono. Uno sguardo dal fronte, appunto, inesorabilmente dalla parte dei “dannati della Terra”.


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