"Stipendi legati al merito": la guerra tra poveri con altri mezzi

"Stipendi legati al merito": la guerra tra poveri con altri mezzi

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Su Il Mattino di oggi la notizia che nel nuovo contratto dei pubblici gli stipendi saranno legati al merito.

Notizia che può rallegrare tutti, finalmente prenderanno ciò che si meritano. Ma è una pessima notizia per tutti i salariati, pubblici e privati. Per un motivo.

Il salario fisso si assottiglia, mentre quello variabile si amplia sempre più, legato alla valutazione.

Come spiego nel mio libro "Piano contro Mercato" (L.A.D., 2020), ci sarà la guerra tra poveri per accaparrarsi questa fetta e la solidarietà tra salariati, già bassissima da decenni, scomparirà del tutto. Tutti contro tutti. Il modello sarà adottato poi anche in tutto il privato, in un contesto neocorporativo di pluslavoro assoluto, la forma di estrazione di valore in voga da 30 anni, molto più arretrata rispetto al plusvalore relativo adottato in diversi paesi asiatici da un pò di anni.

Aumenteranno gli straordinari, i ritmi saranno più intensi, per un salario, parte fissa, che si assottiglierà sempre più. I salariati saranno legati al giudizio, e non all'orario di lavoro, come disciplinamento dei corpi finalizzato ad un aumento del tasso di sfruttamento, con un cottimo semi mascherato. Rallegratevi per questa nuova forma contrattuale nel pubblico, sarà estesa a 23 milioni di salariati. Socialismo o barbarie. Dunque, ci sono due forme di estrazione del valore, pluslavoro assoluto, nei paesi sottosviluppati, e plusvalore relativo, nei paesi avanzati. Il primo si basa sull'allungamento della giornata lavorativa ,giornaliera, mensile, annuale, di vita e sul cottimo. Il secondo si basa su investimenti in sapere, istruzione, qualificazione della forza lavoro, ricerca e sviluppo tecnologico.

Marx nei suoi scritti scrive che il pluslavoro relativo è superiore al pluslavoro assoluto perché è in grado di estrarre più valore. Nei decenni gloriosi del dopoguerra l'Europa basava la sua strategia sul pluslavoro relativo, anche in Italia, non presso i privati, anche se c'erano eccezioni, ma presso i colossi pubblici che avevano gran parte della produzione industriale. Con il crollo del Muro di Berlino e l'allargamento ad est, l'Europa decise di basare la sua strategia sul pluslavoro assoluto per fronteggiare la Cina, che aveva orari giornalieri anche di 11 ore.

Ma nel 2008 ci fu una svolta che tuttora sconvolge il mercato mondiale. Come scrivo nel mio lbro, la Cina vara la nuova legge sul lavoro, basata sul pluslavoro relativo. Huawei, Xiaomi, Tencent e tanti altri sono figli di questa legge e via via la Cina abbassa l'orario giornaliero fino alle 8 ore occidentali. Si parla addirittura di un week end lungo che riduca l'orario settimanale. L'Europa era florida, anche l'Italia era florida, ma la sua classe dirigente, per difendere privilegi esorbitanti, l'ha suicidata. SI ritornerà ad un contesto moderno quando l'Europa deciderà di ritornare al pluslavoro relativo, ma visti i chiari di luna anche quest'anno, per il momento non se ne parla propro. Siamo cioè, da un punto di vista marxiano, sottosviluppati.

Pasquale Cicalese

Pasquale Cicalese

 

Economista. Ha aperto un canale telegram: pianocontromercato
 
 

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