Sul patriottismo retorico
di Francesco Erspamer - 18 settembre 2019
Forza Italia, Viva l'Italia (ah, si chiamerà Italia Viva? fa poca differenza): com'è che la destra che più globalista non si può si riempie la bocca di patriottismo? Anche la Lega Nord, che ha tolto la parola Nord ed è subito piaciuta ai sovranisti, pure quelli del sud, e non importa che voglia la secessione, pardon, l'autonomia del lombardo-veneto.
È che le parole contano, non solo i fatti, e il patriottismo è sempre retorico e spesso solo retorico. Lo sapeva Gramsci, lo sapeva il PCI, ma l'ha scordato la sinistra ostaggio dei liberal e radicali e della loro correttezza politica all'americana, che in sostanza è anch'essa pura retorica ma antipatriottica. Per riportare all'Italia il Pd ci vorranno anni e la scomparsa dell'attuale classe dirigente (non solo Renzi). Ma il M5S potrebbe tornare a crescere ben prima, ai danni della Lega e del partito renziano-berlusconiano: affermando con più chiarezza e coraggio di quanto abbia fatto finora la propria vocazione nazionale popolare.
*Professore dell'Harvard University