Terremoto Haiti, i medici cubani hanno già soccorso 600 vittime

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Terremoto Haiti, i medici cubani hanno già soccorso 600 vittime

Quando avviene una catastrofe o c’è un emergenza i medici cubani accorrono immediatamente per prestare soccorso. Non importa il blocco o le immani difficoltà costrette a vivere a causa di questo, la solidarietà per Cuba è un valore imprescindibile frutto degli insegnamenti lasciati dal Comandante Fidel Castro. 

Così oltre 600 feriti hanno ricevuto assistenza dai medici e gli infermieri cubani che hanno raggiunto le zone maggiormente dal terribile terremoto che ha devastato il sud di Haiti.

Come nel 2010 dopo il potente terremoto che provocò la morte di circa 300.000 persone, e nel 2018 dopo il terremoto di Port de Paix, gli specialisti dell'isola sono stati tra i primi a fornire assistenza medica alle migliaia di vittime.

Il coordinatore della Brigata medica cubana ad Haiti, Luis Orlando Olivero, spiega all’agenzia Prensa Latina che gli interventi più frequenti riguardano «politraumatizzati, con trauma cranico, fratture, ferite, contusioni, schiacciamenti, ustioni da sfregamento». 

Quasi 1.300 morti e oltre 5.200 feriti è il bilancio preliminare del terremoto. Nei dipartimenti meridionali Sur, Nippes e Grand Anse si registrano più di 13mila case distrutte e numerosi danni alle infrastrutture sanitarie, educative e religiose.

In queste zone, molti degli specialisti cubani dormono e prestano soccorso all'esterno degli edifici, tra le oltre 15 scosse di assestamento registrate dai servizi sismologici e il crollo parziale o totale dei centri sanitari.

"Ci sono posizioni in cui le persone dormono all'aperto e sono state installate strutture temporanee, ma in generale va tutto bene", ha spiegato Olivero.

La Brigata lavora anche in collaborazione con organizzazioni internazionali come Medici senza frontiere e la Croce Rossa nella città di Port Salut, mentre prepara altre squadre che potrebbero recarsi in aree disastrate.

«C’è personale disponibile, pronto e preparato nel caso in cui il Ministero della Salute abbia bisogno di muoversi verso quelle posizioni, per noi è un impegno di principio, non solo di filantropia», ha aggiunto il coordinatore della Brigata medica cubana.

Adesso una situazione già drammatica per il devastante terremoto potrebbe ulteriormente aggravarsi. Haiti attende la depressione tropicale Grace, che lunedì notte dovrebbe colpire il Paese con forti piogge e rischio di inondazioni. 

I medici cubani sono pronti. «Non siamo arrivati ??con il terremoto, siamo qui da 22 anni. C’eravamo nei terremoti precedenti, durante l’epidemia di colera, più recentemente per la pandemia Covid-19 e continueremo ad esserci fino a quando il paese avrà bisogno di noi». 

In una fase segnata dalle mistificazioni e la diffamazione di Cuba che ha accompagnato un bislacco tentativo di destabilizzare l’isola sfruttando il malcontento portato dal combinato disposto micidiale della pandemia più gli effetti del blocco criminale che soffoca l’economia dell’isola, Cuba emerge di nuovo con prepotenza nel suo ruolo di grande potenza nella solidarietà e nell’impegno per salvaguardare i diritti umani. Ma non solo a parole come in uso nel mondo occidentale, ma bensì sul campo, prestando soccorso e salvando vite. 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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