The Guardian - L'assassinio di Soleimani potrebbe innescare la fine della presenza militare USA in Iraq
Un articolo apparso nella giornata di venerdì sul quotidiano britannico The Guardian afferma che l’assassinio del generale Soleimani, comandante della Forza al Quds del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie della Repubblica Islamica dell’Iran, potrebbe “porre fine alla presenza dell’esercito statunitense in Iraq”.
Il pezzo di opinione ha ricordato che il generale Soleimani era "riuscito a dissanguare le forze armate statunitensi in luoghi come l'Iraq", dove avrebbe fornito un ampio supporto consultivo alle operazioni antiterrorismo di Baghdad.
Ha anche accreditato al generale la possibilità di "intrappolare gli Stati Uniti nell'iniziare la propria espulsione dall'Iraq" durante il suo impegno con il paese arabo.
'Un eroe'
L'articolo ha ricordato che Soleimani avendo aiutato l'Iraq a sconfiggere il gruppo terroristico takfiro di Daesh ha ricevuto un ampio consenso come "eroe" sia nella sua terra d'origine che nella nazione araba.
Il suo martirio, ha aggiunto, probabilmente aumenterà la sua popolarità trasformandolo in un "grido di battaglia" tra i suoi sostenitori.
"Una nuova generazione di Quds Force"
Il quotidiano britannico ha anche accreditato al generale Soleimani la formazione di una nuova generazione di militari della Quds Force, di cui si sarebbe fidato con una vasta "autorità operativa" durante il suo comando.