Togliatti vota No

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Togliatti vota No


di Paolo Desogus*

Togliatti vota No.

Sul rapporto tra eletti ed elettori così si esprimeva Palmiro Togliatti, non a caso definito "il Migliore".  Il testo è ricavato dagli atti dell'Assemblea Costituente. La "cifra" cui fa riferimento Togliatti riguarda il rapporto tra eletti ed elettori, non il numero dei parlamentari.

"Togliatti Palmiro, comunista, dichiara che il suo gruppo voterà per la cifra più bassa per due motivi. In primo luogo perché una cifra troppo alta distacca troppo l’eletto dall’elettore; in secondo luogo perché l’eletto, distaccandosi dall’elettore, acquista la figura soltanto di rappresentante di un partito e non più di rappresentante di una massa vivente, che egli in qualche modo deve conoscere e con la quale deve avere rapporti personali e diretti".

Non è difficile da capire: la qualità della democrazia non è data da un basso numero di deputati, ma da un basso rapporto tra eletti ed elettori. La riforma costituzionale va invece nella direzione opposta, perché taglia i parlamentari e alza a dismisura il rapporto tra eletti ed elettori. 

Chi si riconosce nella vicenda comunista non può dunque non votare no. Se vota sì, ha preso famiglia altrove, ovvero tra le destre che hanno da sempre auspicato un parlamento debole per una democrazia gestibile dall'alto.

*Professore alla Sorbona di Parigi

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