"Trincea delle fake news". Repubblica censura che l'ossigeno al Brasile arriverà dal Venezuela
"L'ossigeno oggi è finito in tutta l'unità, moltissime persone stanno morendo. Per favore aiutateci. Se qualcuno ha una bombola di ossigeno, la porti in ospedale".
Inizia così un articolo di Repubblica dal titolo “Brasile, il dramma di Manaus: finito l'ossigeno, l'appello di medici e infermieri sui social”, il quale dà una notizia vera - e questa è già una notizia nella notizia direte voi. Stiamo parlando del disastro sanitario nella regione di Manaus (Amazzonia brasiliana), che già avete letto sull’AntiDiplomatico a cui vi rimandiamo. Una situazione fuori controllo, dovuta alle ricette fallimentari del fascio neo-liberismo di Bolsonaro, le stesse identiche del resto dell’Unione Europea. Ma questo chiaramente nell’articolo non lo trovate.
E non si tratta, del resto, della distrazione più grave del testo. Che cosa dimentica di fondamentale Repubblica? Quello che semplicemente non può scrivere senza poi necessariamente scusarsi con i suoi poveri lettori presi in giro da anni di fake news sul “reggggime di Maduro”. Bufale rese virali senza che nessun censore del web a stelle e strisce abbia limitato, bloccato o reso invisibili gli account social del giornale della Fiat.
Eh si perché nell'articolo manca chiaramente la parte più importante della notizia. Il Venezuela ancora una volta dimostra come la solidarietà non abbia colore politico: se il popolo brasiliano è in emergenza si interviene nonostante le barbarie di Bolsonaro, arrivato a minacciare (in pompa magna anche sulle pagine del giornale Fiat) un intervento armato contro Caracas per seguire le idiozie belliche e imperialiste degli Usa di Trump. Diffusione di odio e violenza senza che nessun censore del web a stelle e strisce abbia limitato, bloccato o reso invisibili gli account social del giornale della Fiat.
Sarà il Venezuela a fornire l’ossigeno necessario ai pazienti di Manaus, ma questo Repubblica ancora non lo scrive nel suo articolo. Come quando l’Italia era in piena emergenza a marzo e la Nato spostava ospedali di campo dalla Puglia al Lussemburgo, mentre gli aiuti di prima necessità arrivavano da Cina, Russia e Cuba.
Il ministro degli Esteri della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Jorge Arreaza, tramite Twitter ha reso noto che come indicato dal presidente Maduro sono stati presi accordi con il governatore dello Stato Amazonas in Brasile per mettere immediatamente a loro disposizione tutto l’ossigeno necessario per far fronte all’emergenza sanitaria. Si chiama solidarietà tra popoli. Si chiama socialismo.
Ma di tutto questo Repubblica - per cui il presidente del Venezuela è ancora il fascio golpista barzelletta della storia Guaidò - non scrive. Gli autoproclamati professionisti dell’informazione, cani da guardia della libera informazione, cacciatori delle fake news, non possono che omettere una notizia che farebbe crollare tutti i castelli di fake news costruiti in questi anni.
Il Covid ha segnato la debacle inesorabile del neo-liberismo, surclassato dal socialismo e dalla pianificazione statale. Usa, Europa e Brasile sono stati soppiantati letteralmente da una pandemia che invece è stata sconfitta o fortemente limitata dai paesi socialisti o a vocazione statalista.
Una debacle storica non solo politico-organizzativa, ma soprattutto morale e dell’informazione. Con Repubblica in prima fila nella “trincea delle fake news”.