"Trump voleva invadere il Venezuela". Le indiscrezioni del super falco Bolton

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"Trump voleva invadere il Venezuela". Le indiscrezioni del super falco Bolton

 

«Invadere il Venezuela sarebbe cool», il super falco John Bolton, diplomatico statunitense ed ex consigliere per la sicurezza del presidente Donald Trump ha rivelato che il presidente manifestò la volontà di invadere il Venezuela. Secondo Bolton, Trump avrebbe affermato che «il Venezuela era già parte degli Stati Uniti».

 

Le rivelazioni sono contenute nel libro ‘The Room Where It Happened: A White House Memoir’ dato alle stampe da Bolton. L’ex consigliere del tycoon racconta i suoi giorni trascorsi alla Casa Bianca e il modo in cui il presidente Trump ha preso le decisioni. 

 

Le rivelazioni del falco Bolton, se confermate, danno un colpo alla credibilità della narrazione che pretende di raccontare Donal Trump come una sorta di antimperialista e pacifista che dalla Casa Bianca cerca di fermare le élite guerrafondaie del cosiddetto deep state. Una narrazione che oggettivamente fa acqua da tutte le parti. 

 

In base a quanto raccontato da Bolton, l'ambasciatore venezuelano presso le Nazioni Unite, Samuel Moncada, ha dichiarato che il libro di Bolton dimostra «il carattere genocida del piano di annessione» di Washington. «Trump ritiene che invadere il Venezuela sia una buona idea perché ‘appartiene agli Stati Uniti’. Questo è ciò che tutti i razzisti hanno pensato per due secoli». 

 

Tra le informazioni rivelate troviamo anche un certo scetticismo manifestato da Trump nei confronti del golpista Juan Guaidó. Bolton afferma che Trump è sempre stato scettico nel sostenere Juan Guaidó. L'ex consigliere per la sicurezza ritrae il presidente indeciso riguardo al suo sostegno al governo provvisorio.

 

Secondo Trump, Juan Guaidó sembrava «debole» e un «bambino» rispetto al presidente Nicolás Maduro. «Anche se Trump ha approvato la proposta di dichiarare che gli Stati Uniti hanno riconosciuto Guaidó invece di Maduro, già dopo appena 30 ore Trump era preoccupato che Guaidó sembrasse debole - un ‘bambino’ rispetto al ‘duro’ Maduro - e stava considerando un cambio di rotta».

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