Trump vs Iran: il mondo attende la sera

4239
Trump vs Iran: il mondo attende la sera


Piccole Note


Stasera Donald Trump rivelerà la sua decisione sull’accordo nucleare stipulato con l’Iran. Ed è inutile parlare di altro in un giorno così fatidico. In attesa, qualche cenno.


 

Anzitutto riportiamo quanto scrive Orly Azoulay su Yediot Ahronot: “Da quando ha firmato l’accordo sul nucleare, l’Iran non ha violato un singolo articolo-. Ciò è stato affermato non solo dagli ispettori dell’Aiea [l’Agenzia internazionale per l’energia atomica ndr ], ma anche dai funzionari della sicurezza israeliani”.


“Questo è l’unico fatto che il presidente Donald Trump dovrebbe prendere in considerazione al momento di decidere se gli Stati Uniti debbano rescindere l’accordo, una mossa che gli iraniani dicono li libererà immediatamente dai loro obblighi di accantonare i programmi sulle armi nucleari”.


E pur convinta della necessità che l’intesa fosse “più ampia”, tale da impedire all’Iran di sviluppare missili balistici e altro, la Azoulay conclude: “Ma non è questo il punto: l’accordo è stato firmato per impedire all’Iran di avere capacità nucleari militari. E questo obiettivo finora è stato raggiunto”.


Interessante anche il titolo di un articolo di Michael J. Koplow su Haaretz: “Trump sa mettendo Israele in pericolo immediato”. Il ritiro dall’accordo, infatti, scatenerebbe una guerra diretta tra Teheran e Tel Aviv in Siria.


Insomma, in Israele non tutti sono d’accordo con Netanyahu, che più di altri ha spinto per cancellare l’intesa raggiunta da Obama. Anzi, in realtà la sua posizione è minoritaria (più che significativa la posizione opposta del Capo di Stato maggiore dell’esercito, Gadi Eiskenkot). Ma al governo c’è lui…


Detto questo si segnala una novità sul fronte iraniano: se finora la posizione di Teheran è stata “o tutto o niente” (ovvero se gli Usa si defilano, salta tutto), ieri il presidente Hassan Rohani ha aperto a un’altro scenario.


“Anche se gli Usa si ritirassero dall’accordo sul nucleare”, ha detto, “l’Iran manterrà fede all’impegno se l’Unione europea riuscirà a garantire che la Repubblica islamica possa trarne benefici”.


Da questo punto di vista appare interessante quanto afferma Rob Malley, il capo dei negoziatori Usa con l’Iran al tempo di Obama, in un’intervista al Timesofisrael.


Secondo Malley gli altri Paesi occidentali che hanno firmato l’accordo (Regno Unito, Francia e Germania), nel caso di una loro rescissione del trattato, non dovrebbero seguire gli Stati Uniti, ma conservarlo offrendosi di migliorarlo in senso più stringente.


Ciò offrirebbe a Trump la possibilità di rivendicare una sua eventuale riforma come una propria vittoria.


Trump, infatti, “potrà dire: ‘Senza di me, l’Europa non si sarebbe mai preoccupata così tanto del programma dei missili balistici iraniani, né si sarebbe mai preoccupata del suo comportamento regionale [considerato una minaccia da Usa e Israele ndr]'”.


Certo, dice Malley, Trump potrebbe annullare l’accordo (quasi certo). Ma, nell’ottica prospettata in precedenza, potrebbe dichiarare invece: “Ho intenzione di rinviare la mia decisione. Aspetterò che gli europei risolvano la questione “. Una sospensione, ovviamente, a scadenza.


Intanto il presidente Usa ha comunicato che il 14 maggio, anniversario dei settant’anni dalla nascita di Israele, non andrà all’inaugurazione dell’ambasciata Usa a Gerusalemme. Comunicazione significativa.


Per concludere, segnaliamo un articolo pubblicato ieri da Weekly Standard, alquanto corrosivo su Trump e sui suoi annunci. Da venditore, egli è uso far notizia anticipando annunci importanti che importanti non sono o che poi si rivelano mendaci.


Weekly Standard è la  rivista ufficiale dei neoconservatori, avversi all’accordo con l’Iran. Di tale setta fa parte il nuovo Consigliere per la sicurezza nazionale, John Bolton  loro referente nell’amministrazione Usa, il quale ha accesso a informazioni riservate.


Detto questo nessuno ha la palla di vetro e tanti, troppi, gli interessi in gioco per azzardare previsioni. C’è da attendere.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Ventotene e dintorni di Alessandro Mariani Ventotene e dintorni

Ventotene e dintorni

Il Poker delle monete è allo “stallo messicano" di Giuseppe Masala Il Poker delle monete è allo “stallo messicano"

Il Poker delle monete è allo “stallo messicano"

Basta che se ne parli di Francesco Erspamer  Basta che se ne parli

Basta che se ne parli

L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa di Geraldina Colotti L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa

L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest? di Francesco Santoianni Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

La nuova Bucha di Zelensky di Marinella Mondaini La nuova Bucha di Zelensky

La nuova Bucha di Zelensky

La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza di Giuseppe Giannini La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza

La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza

Il 25 aprile non è più nostro di Michelangelo Severgnini Il 25 aprile non è più nostro

Il 25 aprile non è più nostro

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

L'inutile alleanza di Michele Blanco L'inutile alleanza

L'inutile alleanza

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti