Washington Post: 'Erdogan sta spingendo la Turchia in un buco sempre più profondo da cui non c'è scampo'

"Quello che sta accadendo in Siria è una questione di sopravvivenza per Erdogan, quindi non si può escludere niente"

4150
Washington Post: 'Erdogan sta spingendo la Turchia in un buco sempre più profondo da cui non c'è scampo'


La Turchia si trova di fronte ad un vero e proprio "incubo strategico" con le sue città che sono sotto attacco da parte dei terroristi, all'interno del paese prosegue il confronto con i curdi, i suoi confini sono diventati insicuri, l'economia turca è in depressione e i suoi principali alleati ignorano le sue richieste, scrive il Washington Post.
 
Fino a quattro anni fa, questo paese che sembrava destinato ad essere uno dei principali vincitori della primavera araba, era considerato dall'Occidente come modello e nella regione era visto come uno dei paesi leader. Ma tutto è cambiato a causa di cambiamenti nel panorama geopolitico e il conflitto siriano, si legge nell'articolo del quotidiano americano.
 
Una "catastrofe multiforme" in vista
 
"La Turchia deve affrontare una catastrofe multiforme. Questo è un paese che ha spesso avuto problemi in passato, ma la grandezza di ciò che sta accadendo ora è al di là della capacità di Ankara", scrive il giornale citando le parole del docente di Relazioni internazionali presso l'Università Ipek della capitale turca, Gokhan Bacik.
 
Questa settimana Ankara non ha ottenuto il pieno sostegno del suo principale alleato (USA) per un'operazione contro la milizia curda in Siria che combatte contro il Stato islamico . La Turchia "è completamente isolata, intrappolata in un labirinto di problemi, alcuni dei quali creati da lei stessa", dice professore di Relazioni Internazionali presso l'Università Kadir Has di Istanbul, Soli Ozel.
 
"E ha rovinato i rapporti con tutto il mondo e ora non può convincere nessuno a fare qualcosa. E' un paese le cui parole non hanno più alcun peso. Si vanta, ma non mantiene le promesse. Non può proteggere i suoi interessi vitali, è in disaccordo con tutti, anche con i suoi alleati. Per un paese che fino a poco tempo era visto come una potenza regionale emergente, questi fatti sono disastrosi ", si lamenta Ozel.
 
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha lasciato intendere che è pronto a lanciare un'operazione militare in territorio siriano, ma non ha il sostegno dell'opinione pubblica o delle Forze Armate. 
 
Erdogan sta spingendo il paese in un "buco sempre più profondo da cui non c'è scampo", e sembra che il presidente abbia elaborato male la sua strategia, aggiunge il 'Washington Post'.
 
Il Presidente turco "ha gestito male la politica estera a causa della sua arroganza. Nel 2010 era troppo fiducioso e questo gli ha dato alla testa", ha detto Henri Barkey, esperto di Turchia presso il Centro Wilson di Washington.
 
Uno scenario non incoraggiante per la Turchia
 
Bacik ritiene che "non si possono escludere altri passi falsi" di Erdogan. Non si può dire che "la Turchia ha perso la testa ed è pronta per la guerra, ma la posizione di Ankara è molto strana e potrebbe portare delle sorprese", ha detto l'accademico.
 
"Quello che sta accadendo in Siria è una questione di sopravvivenza per Erdogan, quindi non si può escludere niente. Per la Turchia, non si prospetta uno scenario futuro molto incoraggiante", ha detto Bacik 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale" di Fabio Massimo Paernti La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

"I nuovi mostri" - Virginia Raggi "I nuovi mostri" - Virginia Raggi

"I nuovi mostri" - Virginia Raggi

Trump e il "corollario Monroe" Trump e il "corollario Monroe"

Trump e il "corollario Monroe"

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West di Raffaella Milandri Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

L'Unione Europea e von Sacher-Masoch di Paolo Desogus L'Unione Europea e von Sacher-Masoch

L'Unione Europea e von Sacher-Masoch

La Dottrina Monroe nell'era della pirateria di Geraldina Colotti La Dottrina Monroe nell'era della pirateria

La Dottrina Monroe nell'era della pirateria

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo di Alessandro Mariani Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Tecnodistopia di Giuseppe Giannini Tecnodistopia

Tecnodistopia

A chi giova l'overtourism? di Antonio Di Siena A chi giova l'overtourism?

A chi giova l'overtourism?

DELENDA EST di Gilberto Trombetta DELENDA EST

DELENDA EST

Paradossi della società italiana di Michele Blanco Paradossi della società italiana

Paradossi della società italiana

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia di Giorgio Cremaschi John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia

John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti