L’Età dei metalli e la guerra dei caricabatterie

di Maria Morigi



Dopo l’età della pietra ci fu l’età dei metalli, quando gli uomini iniziarono a costruire gli utensili. L’età dei metalli si divide in età del rame (6000-3000 a.C.), età del bronzo (3000-1100 a.C.) ed età del ferro (a partire dal 1100 a.C.). Oggi, passando per l’età del carbone, del gas e del petrolio che hanno scatenato gli appetiti di controllo politico-energetico delle grandi potenze, siamo arrivati alla “età dei nuovi metalli” senza i quali è impossibile costruire una batteria o un cellulare: cobalto, nichel, manganese, litio, palladio, argento, grafite ecc. (tanto per semplificare).

Sulla risorsa dei metalli la Russia e l'Occidente sono in una vera e propria guerra economica, ma tutto il sistema globale deve fare i conti con le dipendenze da Mosca per molte materie prime strategiche. Alluminio, palladio e nickel sono mercati in cui si sta verificando una crescente criticità per la carenza di forniture dalla Russia. Inoltre la transizione energetica imporrà la più imponente ristrutturazione industriale della storia e porterà in cima alla richiesta dei mercati materie prime strategiche in cui in diversi casi la Russia è in testa alle catene di fornitura. Mosca infatti fornisce il 38% del palladio al mercato mondiale, garantendo un materiale chiave per le industrie dell'auto elettrica e delle tecnologie per la sostenibilità. Inoltre, copre il 6,1% della domanda di alluminio e nickel al mondo, detiene il 5,4% delle riserve mondiali di argento e il 10,6% della produzione del platino, altra risorsa tra le materie prime più strategiche

Per quanto riguarda l’Ucraina, al secondo posto in Europa per le riserve di gas, ha il 10% delle riserve mondiali di ferro, il 6% di titanio e il 20% della grafite. Ottava riserva al mondo di manganese (le cui miniere sono concentrate nel Donbass), nona di uranio, ha anche ingenti giacimenti di ossido di litio e miniere di nichel, cobalto, cromo, tantalio, niobio, berillio, zirconio, scandio, molibdeno, oro e grafite.

Non trascuriamo che i ¾ della produzione mondiale di litio, cobalto e terre rare si concentra in Cina, Repubblica Democratica del Congo e Australia, causando un preoccupante risvolto di strategie geopolitiche e forti impatti ambientali poiché l’estrazione e la lavorazione dei minerali richiede molta energia e crea un’enorme quantità di rifiuti.

Prometeia-APPIA (Piattaforma di analisi e previsioni dei prezzi delle materie prime) segnala nell'ultimo rapporto: "il mero effetto di trascinamento dei formidabili rincari intervenuti finora in alcuni mercati comporterebbe un rialzo di oltre il 27% nel 2022, che si andrebbe a sommare al notevolissimo incremento (+70% circa) già maturato nel corso del 2021".

Ed ormai è chiaro anche agli analfabeti (ma non alla UE o a Biden) che colpendo/escludendo la Russia si rischia uno shock economico mondiale. C’è poi da chiedersi, caro Occidente, dove credi che guarderà il futuro consumatore globale di ordigni? Guarderà a Est o ad Ovest del mondo? Dal momento che si registra che la produzione cinese di batterie per veicoli a nuova energia è aumentata del 183,5% rispetto all'anno precedente (notizia ANSA-XINHUA, 14 maggio 2022)... e che l’UE si adopera solo per decretare il caricabatterie universale…

Le più recenti da OP-ED

On Fire

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

L'avviso (finale) del Fondo Monetario Internazionale all'Impero Americano

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico   Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...

Alessandro Orsini - Le democrazie occidentali, le dittature e l'antropologia culturale

  di Alessandro Orsini*   C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa