Speranza e i misteri del vaccino Pfizer. Almeno queste 2 domande possiamo ancora farle?

Speranza e i misteri del vaccino Pfizer. Almeno queste 2 domande possiamo ancora farle?

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di Francesco Santoianni*

  
Intanto un paio di domande.

Attualmente i presunti vaccini anti-covid, in fase, più o meno avanzata, di sperimentazione sono almeno 17. L’Italia, attraverso “patti segreti”, ne ha opzionato alcuni ma, secondo le dichiarazioni del ministro Speranza, saranno solo della Pfeizer/Biontech le prime dosi del vaccino che, dalla seconda metà di gennaio, saranno somministrate a personale sanitario e iper-anziani.

Chi lo ha deciso?

Di certo non l’Aifa (che non ha ancora approvato alcunché). E come mai tra i tanti presunti vaccini si comincia con quello della Pfeizer/Biontech che, come è noto, deve essere conservato a 75 gradi sotto zero?

Non sarebbe stato più logico cominciare con vaccini (una volta approvati) come, poniamo, Moderna o Sputnik che avrebbero potuto usufruire della attuale “catena del freddo” (8 gradi sotto zero) che serve le farmacie e le strutture sanitarie?

Nessun media se lo domanda. Così come nessuno si direbbe domandarsi che speranze può avere Domenico Arcuri  al quale è stato affidato il compito di permettere, entro gennaio, l’effettuazione delle prime vaccinazioni (1,7 milioni di dosi); operazione che, come documentato qui,  si prospetta come l’ennesimo fallimento dell’emergenza Covid in Italia.

Ma che importa? Anche questo fallimento sarà seppellito con la retorica dell’”Italia migliore al mondo nella gestione della pandemia” e con la crociata contro coloro che, nutrendo seri dubbi sulla sicurezza di un vaccino realizzato stravolgendo tutte le norme finora previste, magari rifiuteranno di vaccinarsi.

“Ma il vaccino non sarà obbligatorio” rispondono mellifluamente autorità ed “esperti”. Certo, non sarà obbligatorio a gennaio, ma già si prospetta la “spinta gentile” e cioè un certificato vaccinale senza il quale non si entra nei cinema, negli stadi, nelle scuole, nei mezzi pubblici, nelle palestre… e magari neanche nel luogo di lavoro. Si, ma serve a qualcosa questo vaccino? Al di là della pubblicità della Pfizer (che comunica che i dati grezzi della sperimentazione saranno resi noti solo tra 24 mesi) non si sa nulla di preciso sulla efficacia di questo vaccino.

Neanche quanto tempo durerà l’immunità al virus Sars-Cov-2.

Immunità che, con decine di milioni di contagiati in Italia, già a marzo, probabilmente, sarebbe stata ottenuta permettendo a questo virus di circolare garantendo nel frattempo la protezione delle categorie a rischio (iper-anziani e immunodepressi). Più o meno quello che viene fatto in Svezia, paese dove oggi i morti di Covid sono pochissimi, come in praticamente tutta l'Europa del Nord, Canada, Australia, Asia e Africa. Ma guai a parlarne. Che fra poco, se passa questa sciagurata proposta di legge che, tra l’altro, istituisce il reato di “istigazione alla rinuncia o al rifiuto dei trattamenti sanitari”, finiamo tutti in galera. 
 

*Articolo già pubblicato sul sito Comitato Covid19 Basta Paura

 

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