17 novembre: le ragioni dello sciopero - Cremaschi (PaP) e Leonardi (USB)

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17 novembre: le ragioni dello sciopero - Cremaschi (PaP) e Leonardi (USB)

 

di Giulia Bertotto

 

Sciopero, intervista a Cremaschi (PaP) e Leonardi (USB): due opinioni sulla risposta di Landini alla precettazione

 

Giorgio Cremaschi, già presidente del Comitato Centrale della FIOM, l'organizzazione dei metalmeccanici della CGIL, dal 2010 al 2012. Dal 12 gennaio 2019 al 12 maggio 2021 è stato Portavoce nazionale di Potere al Popolo!, partito nel quale ancora dà il suo impegno. Lo abbiamo intervistato per parlare dei tumulti politici e legali intorno allo sciopero del 17 novembre. Abbiamo chiesto anche a Pierpaolo Leonardi, USB, di commentare la decisione di Landini di ridurre lo sciopero a 4 ore: ci ha spiegato come il diritto allo sciopero in Italia sia oggi in pericolo.

 

Cremaschi, quali sono gli obiettivi degli scioperi di venerdì 17 novembre?

Domani ci sono diversi scioperi in contemporanea: uno sciopero USB proclamato da tempo di tutti i lavoratori pubblici, della durata di 8 ore, per protestare contro le condizioni di lavoro e il mancato rinnovo dei contratti; c’è anche uno stop dei SìCOBAS che coinvolgerà soprattutto il mondo dei facchini, sciopero CGIL UIL che riguarda solo alcune regioni del centro Italia e chiama anch’esso il pubblico impiego su tutto il territorio nazionale. Una giornata di lotta molto importante.

 

Dopo la precettazione di Salvini lo sciopero dei trasporti si farà ma ridotto a 4 ore alle 13. Può commentare il gesto politico di Salvini?

Il Governo ha usato questa giornata per mostrare al suo elettorato e al padronato che con metodi polizieschi limitano lo sciopero. Ma è bene ricordare che le limitazioni al diritto di sciopero, che Salvini ha usato in maniera indegna, sono sancite dalla Legge 146 del 1990 che ha fatto spesso disastri ma fino ad oggi sostenuta anche da CGIL CISL e UIL. Quindi che queste sigle siano oggi colpite dagli effetti di una legge che per anni anche loro hanno appoggiato è un segno dei tempi e serva a queste organizzazioni per capire che questa legge è profondamente sbagliata. Oggi in Germania è in corso uno sciopero di 20 ore, in Italia sarebbe illegale.

 

Maurizio Landini ha affermato che la precettazione da parte di Matteo Salvini è un atto gravissimo però poi ha successivamente detto che si è fatta marcia indietro per “tutelare i lavoratori” poiché con la precettazione invece “si introduce un altro elementoa rischio ci sono anche i lavoratori che, se decidessero di scioperare 8 ore, subirebbero sanzioni economiche e penali”. Cosa pensa di questo cedimento?

Francamente è una decisione che non ho affatto apprezzato. Le marce indietro non mi piacciono mai, soprattutto davanti all’arroganza e alla prepotenza. Semmai ci si poteva pensare prima: se si sfida un governo reazionario come questo, poi bisogna andare avanti con coerenza. Il 27 novembre ci sarà uni sciopero dei trasporti di tutti i sindacati di base. Questa mobilitazione era stata programmata per i primi di ottobre ma anche allora Salvini aveva fatto il bullo minacciando di precettare, ma i sindacati non dissero nulla e così lo hanno spostato in una data in cui le condizioni sono inattaccabili.

 

Gli scioperi devono creare disagio altrimenti come possono attrarre l’attenzione dell’opinione pubblica.

Negli ultimi anni si organizzano scioperi che fanno male solo ai lavoratori stessi! Questa idea reazionaria che gli scioperi debbano essere pagati solo dai lavoratori va contro la logica stessa dello sciopero e i suoi scopi. Altro che scioperi educati e fatti per mostrare la bandiera, magari ci fossero giorni di sciopero, interruzione delle fabbriche e ben venga il blocco del paese!

 

Uno sciopero con queste caratteristiche sembra infatti un’intimidazione verso i lavoratori stessi. Ma c’è chi attacca i sindacati da un altro versante, che non è quello di Salvini. Marco Rizzo ha scritto pochi giorni fa sui suoi social: “Landini blatera di “salario minimo” quando ci sono ben 22 di contratti nazionali, con paghe ben inferiori ai 9 euro. Tutti siglati dal sindacato concertativo, Cgil in testa. Il 30 maggio di quest’anno, ad esempio, è stato rinnovato il contratto della vigilanza privata con retribuzione oraria di circa 5 euro. Poi ancora quelli delle calzature a 7,9 euro; quelli dell'industria armatoriale a 7,6 euro; quelli dell’industria del vetro a 7,1 euro; gli operai agricoli a 7 euro l’ora; gli addetti delle imprese di pulizia a 8,1 euro. Vergogna Landini, Voi sindacati concertativi non servite ai lavoratori, fate comodo solo ai sindacalisti”.

Ho passato una vita ad essere critico verso una linea di moderatismo sindacale cominciata negli anni ’90, non sempre sono riuscito ad ottenere dei risultati. Oggi vengono al pettine i nodi di quella linea sindacale. La concertazione e il moderatismo hanno imbalsamato le istanze e i diritti dei lavoratori. Quindi queste critiche sono giuste. Non si può essere solo contro il governo, CGIL CISL e UIL devono rompere con Confindustria perché è qui l’ambiguità. CGIL CISL e UIL sono a favore della riduzione del cuneo fiscale, io sono contrario perché è una truffa a danno dei lavoratori. Un aumento solo apparente in busta paga, ma in realtà quei soldi vengono presi dai conti delle pensioni, perciò dai cittadini e contribuenti. Questo denaro fa risparmiare alle aziende denaro che gli industriali comunque non tirano fuori.

Sono tutti liberisti con lo Stato degli altri.

 

Abbiamo chiesto anche a Pierpaolo Leonardi, USB, di commentare la decisione di Landini di ridurre lo sciopero a 4 ore in seguito alla precettazione firmata Salvini.

“La risposta di Landini è scontata, le leggi in caso di trasgressione alla precettazione non prevedono solo le multe per le organizzazioni sindacali ma anche sanzioni economiche e disciplinari sui lavoratori. Diciamo che in un certo senso non aveva altra scelta perché si è chiuso in un cul-de-sac. Del resto dobbiamo dire che i sindacati confederati oggi stanno subendo anche gli effetti e l’onta di quello che loro stessi avevano preparato. Per la data del 17 avevamo programmato già da tempo uno sciopero del pubblico impiego contro la Finanziaria, con una manifestazione dei lavoratori pubblici sotto palazzo Vidoni alle ore 10:30. I lavoratori hanno scelto di fare un falò delle loro tessere elettorali perché non accettano di essere utilizzati a fini elettoralistici con le mancette degli anticipi contrattuali, un tentativo di tenere buono il pubblico impiego che quest’ultimo non accetta”.

 

Anche il 15 novembre avete organizzato un forte evento dimostrativo.

“Sì, nella mattinata, con un gruppo di delegati USB abbiamo fatto un blitz sotto la sede romana della Lega, con cartelli e striscioni per dire a Salvini che il diritto allo sciopero non si tocca e che lui non ha alcun potere di precettazione nei confronti dei lavoratori; lo sciopero è uno strumento del conflitto per regolare i rapporti di forza tra capitale e lavoro. Questo per dare il nostro contributo alla battaglia per la democrazia che negli ultimi mesi è sotto attacco. Infatti quello che è accaduto a CGIL e CISL pochi giorni fa è accaduto anche a noi lo scorso mese. Minacciati da Salvini abbiamo dovuto posticipare lo sciopero al 27 novembre. Salvini sta facendo una manovra per la riconquista di una parte del suo elettorato in vista delle elezioni europee. Lo si evince molto bene anche da come la Meloni ha ingoiato il rospo di Salvini che cerca in ogni modo di recuperare terreno nel centro-destra. A Roma non si può più manifestare sotto nessun palazzo del potere, questo è molto grave. Il dato di fatto in questo paese è un restringimento dell’agibilità del conflitto di classe. E a questo si deve stare molto attenti”.

 

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