A lezione di sovranità da Daniel Ortega

2226
A lezione di sovranità da Daniel Ortega

Come da copione gli Stati Uniti seguiti dai vassalli occidentali hanno dichiarato di non voler riconoscere la rielezione a presidente del Nicaragua di Daniel Ortega, che ha guidato il Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale a una nuova vittoria ottenendo circa il 75% dei voti. 

Gli Stati Uniti e le loro propaggini interne al Nicaragua, consci di non avere forza e consenso per battere Ortega attraverso le urne, avevano chiamato al boicottaggio del voto, ma anche quest’altra manovra è fallita. Oltre il 65% dei nicaraguensi aventi diritto si sono recati alle urne. 

In risposta indiretta alle accuse occidentali il presidente Ortega ha affermato che il popolo nicaraguense è stato protagonista di una storica giornata elettorale, e si è espresso chiaramente per la pace e la piena sovranità del paese centroamericano. 

«La sovranità non si vende e alla sovranità non si rinuncia» ha ripetuto varie volte Daniel Ortega affiancato dalla vicepresidente, nonché compagna di vita Rosario Murillo, in Plaza de la Revolución nella capitale Managua. 

Riguardo al processo elettorale, ha salutato a nome del popolo nicaraguense tutti coloro che hanno avuto la dignità, la solidarietà e il coraggio di assistere al voto.

Daniel Ortega ha poi spiegato che l’impegno dei sandinisti per mantenere la pace nel paese ha spinto «i cittadini a votare per rafforzare la conciliazione», oltre a «l'unità e la coesione, insieme a tutti i fratelli che non fanno parte del Fronte Sandinista ma che si sono uniti a questa lotta per lo sviluppo e una vita più dignitosa per tutti i nicaraguensi». 

Il processo elettorale in Nicaragua ha visto la presenza di osservatori provenienti da Abkhazia, Germania, Belgio, Spagna (14 persone), Francia, Irlanda, Italia, Russia, Ossezia del Sud, Argentina (7), Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Regno United (32), Guatemala, Honduras, Messico (24), Panama (29), Perù, Porto Rico, Venezuela. 

Con giornalisti provenienti da Brasile, Cile, Cuba, Spagna, Russia e Venezuela. A tal proposito il Comandante ha evidenziato: «Qui entrano quelli che sono dipendenti dei servizi segreti degli Stati Uniti». 

Infine, ha ribadito che il Nicaragua «mantiene la posizione di sviluppare relazioni rispettose, anche se sembra un'utopia chiedere agli imperi di sviluppare relazioni rispettose, anche se milioni di suoi cittadini combattono per la solidarietà, la giustizia sociale e hanno un grande amore per i popoli latinoamericani».

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale" di Fabio Massimo Paernti La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

"I nuovi mostri" - Pino Arlacchi "I nuovi mostri" - Pino Arlacchi

"I nuovi mostri" - Pino Arlacchi

Trump e il "corollario Monroe" Trump e il "corollario Monroe"

Trump e il "corollario Monroe"

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West di Raffaella Milandri Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Gedi, per gli Elkann "lavoro completato" di Paolo Desogus Gedi, per gli Elkann "lavoro completato"

Gedi, per gli Elkann "lavoro completato"

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo di Alessandro Mariani Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

In Polonia arrestano gli storici russi di Marinella Mondaini In Polonia arrestano gli storici russi

In Polonia arrestano gli storici russi

Tecnodistopia di Giuseppe Giannini Tecnodistopia

Tecnodistopia

DELENDA EST di Gilberto Trombetta DELENDA EST

DELENDA EST

Solidarietà principio irrinunciabile di Michele Blanco Solidarietà principio irrinunciabile

Solidarietà principio irrinunciabile

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia di Giorgio Cremaschi John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia

John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti