A volte il nemico ha un volto femminile: chi fa la guerra non va lasciata in pace
di Giacomo Marchetti
A volte il nemico ha un volto femminile, pensate a Crudelia della carica dei 101 o alla Pinotti (sì quella che alle primarie per le comunali della sinistra era stata stracciata, insieme alla Vincenzi, da Marco Doria).
Pinotti, quella che ha fatto carriera come campionessa del pacifismo e poi si è rifatta una vita divenendo un falco delle spese militari, che quando la senti parlare pensi sia la reincarnazione di Nixon.
Ti candidi e te la ritrovi nel tuo collegio, e pensi, speriamo almeno di fargli avere qualche qualche mal di stomaco e di spiegare ai genovesi che scegliere lei vuol dire condannarsi a quel baratro dove la pace è lontana e l'insicurezza segnerà ancora le nostre esistenze.
Io la guerra l'ho conosciuta, anzi me la sono proprio andata a cercare, per mostrarla agli occhi di chi non la può vedere perché i media nostrani non la mostrano e per attivare ponti di pace con i dannati della terra che anche armi in pugno difendono la loro esistenza.
Sapete come ci si sente dopo aver visto bambini resi schiavi in campi profughi a causa di un conflitto che il nostro governo ha sostenuto - coccolando tagliagole spacciati per Freedom fighters - o dopo avere visto gli occhi di un anziano che non se ne vuole andare dalla sua casa sul Fronte e poco più in là il cartello "mine", minacciato da un nemico che ha le stesse effigi di quello combattuto nella Seconda Guerra mondiale?
La terza guerra mondiale è in corso ha detto Papa Francesco, e la Pinotti ne è un alfiere (non del papa, ma della guerra).
Pane, Pace e Lavoro (o un reddito per chi non ce l'ha) sono le nostre parole d'ordine, vorrei dire con le parole di Francesco che siamo "un uragano di speranza", ma mi sento più "un bastardo senza gloria" infiltrato tra le linee nemiche a dare il fatto suo a chi se lo merita senza sconti per nessuno. CHI FA LA GUERRA NON VA LASCIATA IN PACE! #poterealpopolo