Afghanistan: assasinato Arsala Rahmani, membro del Consiglio di Pace e 9 civili a Faryab
I segnali che arrivano da Kabul ma dalla situazione della sicurezza in generale in tutto l'Afghanistan non sono confortanti. Le truppe americane che rappresentano il contingente militare più numeroso facente parte dell'ISAF si ritireranno nel 2014 secondo la "exit map" fissata da Obama. Tuttavia è il colore rosso, quello del sangue a predominare nel paese asiatico al momento. Oltre al susseguirsi delle uccisioni di soldati statunitensi da parte di militari dell'esercito afghano, compiendo quello che in gergo militare si chiamano "green on blue killings" la situazione dal punto di vista della stabilità interna non sembra per nulla rassicurante. L'assassinio di Arsala Rahmani, eseguito con freddezza chirurgica da parte dei talebani del fronte Dadullah, gruppo vicino ad Al Qaeda che ha rivendicato l'attentato, è un evento che mostra tutta la fragilità dell'apparato di sicurezza afghano. Rahmani era infatti uno dei settanta afghani influenti che il Presidente Hamid Karzai ha nominato per intavolare i negoziati di pace con i ribelli talebani. Al momento senatore Rahmani era stato Ministro dell'Istruzione durante proprio il governo dei talebani che lo hanno ritenuto reo di aver sostenuto "le truppe d'invasione" e di condurre "un doppio gioco" punibile con la morte, come è stato. Stamattina l'esplosione di una bomba in un bazaar affollato nell'Afghanistan del Nord ha fatto nove vittime. L'Afghanistan sembra molto lontano dall'essere una nazione pacificata e l'uccisione di Rahmani che era membro proprio del Consiglio di Pace voluto da Kabul e da Washington ne è una lampante esemplificazione.