Alberto Negri a l'AD: “Chi ha spinto l'Iran nelle braccia di Mosca e di Pechino siamo stati noi con le sanzioni"
In questo passaggio della sua lucida e illuminante analisi, Alberto Negri, smonta con durezza l’idea che il conflitto in atto sia solo frutto delle scelte interne iraniane o delle ambizioni nucleari degli ayatollah.
Al contrario, sottolinea come le politiche di sanzioni economiche adottate da Stati Uniti ed Europa abbiano progressivamente spinto l’Iran a cercare appoggio strategico in Russia e Cina, un processo inevitabile per sopravvivere all’isolamento globale. “Chi ha spinto l'Iran nelle braccia di Mosca e di Pechino siamo stati noi con le sanzioni ”, afferma senza mezzi termini.
Negri ricorda come, nonostante gli accordi internazionali del 2015 — firmati dopo anni di trattative — l’Occidente non abbia mai realmente aperto uno spiraglio economico reale all’Iran, mantenendo barriere finanziarie che hanno impedito qualsiasi sviluppo economico tangibile. Richiamando la sua esperienza diretta, riferisce di come banche italiane, pur avendo accordi commerciali per miliardi di euro, fossero bloccate dal timore di ripercussioni statunitensi su transazioni in dollari.
“Noi abbiamo perso miliardi in questa vicenda”, conclude Negri, denunciando una politica estera europea subordinata alle scelte di Washington e Tel Aviv, che ha prodotto non sicurezza, ma un Iran sempre più legato a potenze rivali dell’Occidente.
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