Ambienti finanziari e imprenditoriali internazionali: ottimismo sulla politica di apertura della Cina e desiderio di maggiore cooperazione
Una Finestra Aperta - Crionline.it
Al dialogo "1+10" appena conclusosi a Beijing, i responsabili di dieci principali organizzazioni economiche internazionali, tra cui la Nuova Banca di Sviluppo, la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e l'Organizzazione Mondiale del Commercio, hanno incontrato i leader cinesi. I rappresentanti hanno espresso apprezzamento per i risultati dell'economia cinese, mostrandosi ottimisti sulle sue prospettive di crescita.
Diversi esperti e studiosi di economia e politica internazionale hanno sottolineato la tempestività del dialogo "1+10". In un momento in cui l'economia mondiale affronta numerose difficoltà e sfide, con la crescita di unilateralismo e protezionismo, la Cina rafforza la collaborazione con le principali organizzazioni economiche internazionali per sostenere il multilateralismo, il libero scambio e la globalizzazione economica.
Attualmente, l'economia cinese, entrata nella fase di sviluppo qualitativo, contribuisce per circa il 30% alla crescita economica mondiale. Nell'ultimo mese, i dirigenti di importanti istituti finanziari internazionali come BlackRock, Goldman Sachs e Citigroup hanno visitato la Cina, esprimendo ottimismo sulle prospettive dell'economia e del mercato finanziario cinese e manifestando la volontà di rafforzare la propria presenza nel mercato cinese e intensificare la cooperazione commerciale.
Recentemente, otto importanti aziende farmaceutiche internazionali, tra cui Eli Lilly, Pfizer e Bayer, hanno istituito nuovi centri di ricerca e innovazione a Beijing. Come riportato da The Economist, il ruolo della Cina come laboratorio di ricerca e sviluppo mondiale è in crescita, e i centri R&S delle multinazionali nel Paese stanno diventando incubatori di innovazione.
Nel suo ruolo di grande potenza responsabile, la Cina opera per costruire un sistema economico mondiale aperto. Dall'inizio dell'anno, ha eliminato completamente le restrizioni agli investimenti esteri nel settore manifatturiero, ha istituito il primo sistema nazionale di gestione delle liste negative per il commercio transfrontaliero dei servizi e ha promosso un'apertura ordinata nei settori delle telecomunicazioni, Internet, istruzione, cultura e sanità, ampliando costantemente l'apertura istituzionale. Nella prossima fase, il Paese introdurrà politiche di apertura più autonome e unilaterali, espandendo la rete di zone di libero scambio di alto livello orientata all’intero mondo.
Secondo il rapporto del McKinsey Global Institute, entro il 2040 l'integrazione tra l'economia cinese e quella mondiale potrebbe generare un valore economico compreso tra 22 e 37 trilioni di dollari, pari al 15-26% dell'economia globale.