Bielorussia, l'incredibile ipocrisia di Macron e UE ridicolizzata da Mosca

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Bielorussia, l'incredibile ipocrisia di Macron e UE ridicolizzata da Mosca

 

Riguardo alla situazione venutasi a creare in Bielorussia dopo le elezioni che hanno riconfermato con l’80% dei voti il presidente uscente Lukashenko, vediamo andare in scena il classico teatrino dell’ipocrisia liberale. 

 

I difensori dei diritti umani e della democrazia a giorni alterni e in base agli interessi politici tuonano contro il leader bielorusso. 

 

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha annunciato per mercoledì a mezzogiorno una riunione Ue straordinaria sulla situazione in Bielorussia. "Convocherò un incontro dei membri del Consiglio europeo questo mercoledì alle 12 per discutere della situazione in Bielorussia", ha scritto Michel su Twitter, aggiungendo che "il popolo della Bielorussia ha il diritto di decidere del suo futuro e di eleggere in modo libero il suo leader”. 

 

Dove per modo libero è da intendersi in base ai desiderata delle cancellerie occidentali?

 

Le dichiarazioni non si fermano a Michel. La Germania, che detiene la presidenza di turno dell'Ue, ha minacciato di estendere le sanzioni già decise contro i funzionari bielorussi: “Studiamo anche la possibilità di estendere le sanzioni ad altri funzionari" del Paese, ha dichiarato alla stampa il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seifert, chiedendo che all'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione (Osce) venga incaricata di una missione di mediazione per verificare i risultati delle elezioni”.

 

A Berlino si aggiunge Londra. Il ministro degli Esteri Dominic Raab: "Abbiamo urgente bisogno di un'indagine indipendente da parte dell'Osce sui difetti che hanno reso ingiuste le elezioni, così come l'atroce repressione che ne è seguita", afferma in una nota il capo della diplomazia londinese.

 

Non poteva mancare a questa fiera dell’ipocrisia l’intervento del presidente francese Emmanuel Macron, che tramite Twitter scrive: “L'Unione europea deve continuare a mobilitarsi al fianco delle centinaia di migliaia di bielorussi che manifestano pacificamente per il rispetto dei loro diritti, della loro libertà e della loro sovranità".

 

Da Mosca ribatte a Macron la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. La diplomatica tramite Facebook afferma che il presidente francese Emmanuel Macron dovrebbe chiedere di sostenere coloro che prendono parte alle proteste nell'Unione Europea, non i manifestanti bielorussi. 

 

"Quando inviterà l'Unione europea a mobilitarsi a sostegno di centinaia di migliaia ‘gilet gialli’ che cercano pacificamente di garantire il rispetto dei loro diritti, libertà e sovranità? Questa è ipocrisia”, ha affermato Zakharova. 

 

La Bielorussia ha tenuto le elezioni presidenziali il 9 agosto. Secondo i risultati preliminari, il presidente in carica Alexander Lukashenko ha ricevuto l'80,1% dei voti, mentre la sua principale rivale Svetlana Tikhanovskaya ha ottenuto il 10,12%. Le proteste sono scoppiate nella capitale del paese, Minsk e in molte altre città dopo il voto presidenziale, portando a scontri tra manifestanti e forze dell'ordine. L'alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell ha dichiarato il 14 agosto che l'UE non ha accettato i risultati delle elezioni presidenziali bielorusse. "Inizia il lavoro per sanzionare i responsabili di violenze e falsificazioni", ha affermato il politico spagnolo alla guida della diplomazia dell’Unione Europea.

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