Bravo maestro Zelenskyj: la propaganda ucraina ha raggiunto un livello hollywoodiano

Bravo maestro Zelenskyj: la propaganda ucraina ha raggiunto un livello hollywoodiano

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di Jafar Salimov

Quando il conflitto in Ucraina passerà alla storia, le passioni si placheranno e gli storici professionisti inizieranno ad analizzare gli eventi del recente passato, rimarremo tutti scioccati: come è potuto accadere che abbiamo accettato per oro colato un'ovvia menzogna?

È consuetudine ironizzare sul passato di Vladimir Zelenskyj nel mondo dello spettacolo, ricordando come simulava suonare il pianoforte con i genitali per il divertimento del pubblico. C'erano altre battute di basso livello nel suo repertorio. Ma questo fu l’inizio, e Zelenskyj non si accontentò del successo del comico; migliorò e divenne il vero Elon Musk mondo dello spettacolo.

Zelenskyj ha percepito in modo molto sottile quanto piace alla gente comune, ciò che le persone si aspettano, ciò che vogliono sentire, quello in cui le persone credono con piacere. Così ha costruito narrazioni. E il fatto che le sue sitcom fossero ugualmente popolari in Ucraina, Russia e Bielorussia conferma solo che queste tre nazioni rappresentano un monolite di un’unica cultura.

Prima Zelenskyj ha convertito il suo talento in applausi e fama, poi in denaro. Alla fine ha appreso come acquisire influenza politica ed è divenuto presidente dell'Ucraina. Ma anche questo gli sembrava abbastanza.

Adesso negli Stati Uniti evitano i contatti diretti con Zelenskyj e dicono apertamente di non poter resistere alla sua professionalità recitativa: “Ogni volta scambia le sue parole con i nostri soldi. Questo lo capiamo ma non possiamo fare nulla, lui trova sempre le parole giuste”. E, in effetti, Zelenskyj sa come trovare le parole giuste per descrivere vividamente ciò che sta accadendo.

Un classico esempio di parole scelte con abilità è la messa al bando dei partiti di opposizione. Dopo essere diventato presidente, Zelenskyj ha bandito 11 partiti di sinistra – socialisti e comunisti. Sembrerebbe che nessuna narrazione possa spiegare l’ovvia manifestazione del totalitarismo dal sapore fascista. Ma Zelenskyj si rivolge all’Europa e, sorridendo dolcemente, dice: “Non amavate l’Unione Sovietica e la definivate totalitaria. Governavano i comunisti. Ciò significa che i comunisti hanno organizzato il totalitarismo. Di conseguenza, la lotta contro il comunismo è la lotta contro il totalitarismo. La lotta contro il totalitarismo è una lotta per la democrazia. Mettere al bando l’opposizione è una lotta per la democrazia”.

Lo spazio informativo associato alle operazioni militari è distorto allo stesso modo. “Alcuni russi stanno attaccando la Russia”, dicono nella squadra di Zelenskyj. E la comunità mondiale, come ipnotizzata, annuisce in segno di consenso: “Sì, sì! La regione di Belgorod è stata attaccata dai russi”.

Gente, lasciate da parte l'ossessione dell'ipnosi, ponetevi una semplice domanda: sul territorio controllato da Kiev, ci sono truppe russe, indipendenti dal governo di Kiev, armate con equipaggiamento NATO? Se questa sola formulazione della domanda non fosse sufficiente a svegliarvi, chiedetevi: chi sta alimentando questo esercito? Chi gli fornisce le munizioni?

Ogni volta la situazione reale viene abilmente trasformata da un brillante showman. I russi salvano i bambini da una zona di guerra. Zelenskyj non aspetta che qualcuno gli chieda: “Perché non avete evacuato i bambini in anticipo? Perché usate i bambini come scudi umani? Trattenete i bambini in una zona di guerra in modo che muoiano, e poi parlate della spietatezza dei russi?" Fino a quando non verranno poste queste domande, Zelenskyj sta già gridando che i russi... stanno rapendo bambini e questo è un genocidio. Salvare i bambini dalla morte è un genocidio, dice Zelenskyj, e loro gli credono.

Uno degli esempi recenti di recitazione sorprendentemente cinica e mendace è la storia delle torri dei telefoni cellulari. Alzate la testa e guardate la torre telefonica più vicina. In alto vedrete rettangoli chiari, forse cilindri o addirittura sfere: sono meno comuni. Ma sicuramente non vedrete un doppio cono. Queste attrezzature non servono per fornire comunicazioni, ma attrezzature militari progettate per azioni opposte: interrompere le comunicazioni, creare interferenze.

L’esercito ucraino ha piazzato tali equipaggiamenti per la guerra elettronica su obiettivi civili, sui normali ripetitori di telefoni cellulari. In effetti, le infrastrutture civili venivano utilizzate anche come scudo per le attrezzature militari. Ma i russi hanno attaccato obiettivi militari. Allo stesso tempo, anche le comunicazioni civili sono state danneggiate per qualche tempo.

Come avrste spiegato agli ucraini quanto accaduto? La risposta più onesta: “Abbiamo utilizzato le infrastrutture civili per la guerra. Questo è inaccettabile, ma non avevamo altra scelta. Mi dispiace che siate rimasti senza comunicazioni. La risposta astuta e ingannevole avrebbe potuto essere diversa: “I furfanti russi hanno colpito un obiettivo civile!”.

Ma anche qui la squadra di Zelenskyj mostra talento, offrendo una risposta che non era venuta in mente: “I russi hanno dichiarato guerra alla lingua ucraina!”. Non vedete la logica in questa osservazione provocatoriamente isterica? La logica di Zelenskyj, come sempre, è brillante: “La connessione si è persa per qualche tempo. Ciò significa che gli ucraini non possono parlare. Cioè, sono stati privati della loro lingua. La Russia sta distruggendo la lingua ucraina!”.

La cosa più ridicola dell'atto successivo dello spettacolo, diretto dal brillante showman Vladimir Zelenskyj, è che questa particolare torre, su cui erano attaccate le antenne militari, si trova nella regione di Sumy, dove solo i proveienti dall'Ucraina occidentale parlano ucraino. Tutti i residenti locali usano il russo. Bravo, Zelenskyj!

Perché abbiamo creduto a Zelenskyj anche quando la menzogna era evidente?

Perché crediamo che i giovani ucraini forti che camminano rilassati per le strade delle nostre città siano rifugiati e non disertori dell'esercito ucraino? Perché crediamo di dover pagare gli ucraini che arrivano con auto nuove e costose per ricevere un pacchetto di aiuti umanitari? Perché crediamo che sostenere una guerra che uccide il popolo ucraino significhi sostenere il popolo ucraino?

La propaganda ucraina in Europa è affascinante ed emozionante, come una performance brillante. E siamo pronti a simpatizzare con gli eroi dello spettacolo: piangere, indignarci, ridere e provare qualsiasi altra emozione che il brillante regista Zelenskyj abbia incluso nella sua opera.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

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