C'è chi dice no all'isteria russofoba

C'è chi dice no all'isteria russofoba

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L'intensità dell'isteria anti-russa in Occidente ha raggiunto il suo apice. Ma questo non significa affatto che in Europa e negli USA tutti, all'unisono, hanno smesso di ragionare e interrogarsi sul perché si è giunti sino a questo punto in Ucraina con l’avvio dell’operazione russa per smilitarizzare e denazificare il regime di Kiev. Nonostante ci sia un clima pesante e si sia dato avvio una sorta di maccartismo 2.0 del XXI secolo. 

In Italia abbiamo il professore Alessandro Orsini della Luiss (Libera università internazionale degli studi sociali Guido Carli) che si sforza di far comprendere le ragioni che hanno portato all’intervento russo e gli errori occidentali. Orsini ha spiegato che, pur condannando l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, "possiamo uscire da questo inferno soltanto riconoscendo i nostri errori e gli errori dell’Unione Europea che sono molto grandi. La responsabilità militare è di Putin - ha dichiarato -, ma quella politica è principalmente dell’Ue". Aggiungendo che "quello che fa ora Putin lo ha fatto Kennedy con Cuba nel 1962" e se "il Messico si alleasse con Putin gli Stati Uniti lo distruggerebbero assassinando il suo presidente, favorendo una guerra civile o sfondando il confine. Le grandi potenze hanno comportamenti largamente prevedibili, perché fanno le stesse cose da centinaia di anni".

Parlando di quel che succede nell’Europa dell’Est, lo storico Luciano Canfora spiega che siamo di fronte a “un conflitto tra potenze. È inutile cercare di inchiodare sull’ideologia i buoni e i cattivi, le democrazie e i regimi autocratici… Ciò che sfugge è che il vero conflitto è tra la Russia e la Nato. Per interposta Ucraina. Che si è resa pedina di un gioco più grande. Un gioco che non è iniziato avanti ieri ma è cominciato almeno dal 2014, dopo il colpo di Stato a Kiev che cacciò Yanukovich. È una guerra tra potenze”. 

"Negoziare, finirla con il pensiero unico e la propaganda, aiutare l’Ucraina a ritrovare la ragione e la Russia ad uscire dal tunnel della sindrome da accerchiamento non con le chiacchiere ma con atti concreti." E' il pensiero di Fabio Mini, generale di Corpo d’Armata dell’Esercito Italiano, già Capo di Stato Maggiore del Comando NATO del Sud Europa e comandante della missione internazionale in Kosovo. "E quando la crisi sarà superata, sperando di essere ancora vivi, Italia ed Europa dovranno impegnarsi seriamente a conquistare quella autonomia, dignità e indipendenza strategica che garantisca la sicurezza europea a prescindere dagli interessi altrui”. Nella sua intervista rilasciata a l’AntiDiplomatico il generale Mini ha confermato che in questa fase segnata da una sciagurata russofobia guerrafondaia, i generali sono quelli che esprimono le posizioni più ragionevoli.

Da diverse parti del mondo giungono voci di sostegno alla Russia e di buon senso, volte a comprendere la fase attuale e non a dividere il mondo in buoni e cattivi. 

USA 

Il noto economista statunitense Jeffrey Sachs ha affermato che il conflitto in Ucraina è un enorme fallimento dell'Occidente. La Germania, come ha detto in un'intervista all'edizione tedesca di Der Spiegel, deve sforzarsi per incontrare la Russia a metà strada. Sacks ha accusato gli Stati Uniti di "perseguire la possibilità di creare alleanze in qualsiasi parte del mondo a favore dei loro interessi, in modo che nessuno possa creargli ostacoli nell'attuazione di questa attività, in modo che la Russia non possa". E ha sottolineato che "a differenza di Joe Biden e Donald Trump, Putin gode di un reale sostegno da parte della popolazione, non ha bisogno di costose campagne per la rielezione e non dipende dal sostegno finanziario dei ricchi sponsor di tali campagne".

Germania

La deputata del Bundestag tedesco del Partito della Sinistra (Linke), rappresentante del Comitato di politica estera Sevim Dagdelen ha messo in guardia il governo federale e i partner esteri della Germania sulla fornitura di armi all'Ucraina. Secondo la parlamentare, tali misure aumenteranno le possibilità che la Germania sia direttamente coinvolta in un conflitto armato. Dagdelen è sicura che Berlino dovrebbe rifiutare di fornire armi, carri armati e caccia da combattimento a Kiev, poiché ciò non contribuirà a una soluzione pacifica della situazione. Dagdelen inoltre insiste per raggiungere una tregua e un'intesa politica tra Kiev e Mosca. La sua dichiarazione è pubblicata sul sito ufficiale del partito.

Il primo ministro sassone Michael Kretschmer ha invitato il governo federale a non imporre un embargo sulle forniture di gas dalla Russia all'Europa. Ha accusato le autorità di speculare su questo argomento e ha sottolineato che hanno già portato a un balzo dei prezzi nei mercati delle materie prime. “Abbiamo urgente bisogno di sicurezza e stabilità nel mercato energetico... Il blocco delle forniture di gas come mezzo di pressione deve essere escluso da entrambe le parti in questo conflitto. Lo shock dei prezzi colpisce i consumatori, ma soprattutto minaccia i posti di lavoro e le aziende".

Il vicecancelliere tedesco e ministro dell'economia Robert Habeck è intervenuto al canale televisivo tedesco ZDF. Ha condannato la dichiarazione del ministro degli Esteri tedesco, Annalena Berbock, secondo cui "la Repubblica federale di Germania nei rapporti con la Russia deve scegliere tra peste e colera". Secondo Habek, c'è sempre spazio per decisioni ponderate e intelligenti. La Germania può e deve essere razionale in materia di fornitura di armi all'Ucraina, perché il possesso di pesanti equipaggiamenti militari da parte di Kiev è un rischio enorme, che può sfociare nella terza guerra mondiale. Il vicecancelliere non ha aggirato la questione di un possibile divieto di forniture di gas russo alla Germania. "Ciò porterà a conseguenze orribili, centinaia di migliaia di persone perderanno il lavoro e la povertà inizierà nel paese a causa di un forte aumento dei prezzi dell'energia".

Cina

Il premier cinese Li Keqiang ha espresso contrarietà alle sanzioni contro la Russia. “L'economia globale è già pesantemente colpita dalla pandemia. Le sanzioni colpiranno la ripresa economica e non andranno a beneficio di nessuna delle parti", ha affermato.

Il rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian , commentando le esternazioni e i veri e propri rimproveri dell'Occidente secondo cui il Celeste Impero non sta partecipando all'isteria di massa anti-russa, ha esortato gli oppositori a pensare, prima di tutto, a quale ruolo hanno svolto nella crisi in Ucraina. “Chi ha attivamente ampliato la NATO e gettato benzina sul fuoco del conflitto per mesi? Chi gli ha permesso di perdere il controllo?", ha chiesto retoricamente. Secondo Lijian, le sanzioni non aiuteranno a risolvere la crisi, ma creeranno solo caos e causeranno enormi perdite economiche per tutti.

Serbia

Il calciatore serbo Zoran Tosic, in forza al club kazako Tobol, ha manifestato sostegno agli atleti russi sospesi dalle competizioni internazionali a causa della situazione in Ucraina. "Spero che arrivi il giorno in cui tutto finirà, e lo sport sarà sul piedistallo di tutte le gioie e i piaceri umani, con gli stadi pieni e dove ci possa essere il sostegno di tutti coloro che amano lo sport e gioiscono per ogni successo. Spero che quei giorni tornino a vivere".

Repubblica Ceca

Il senatore ceco Yaroslav Doubrava è stato uno dei politici che ha firmato una lettera aperta a sostegno dell'operazione speciale dell'esercito russo in Ucraina. “Ricevo e-mail che mostrano le atrocità dei soldati ucraini, che non sono in alcun modo inferiori ai fascisti tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Dovremmo apprezzare che il presidente Putin abbia aspettato fino all'ultimo minuto per prendere questa decisione. Ha salvato migliaia di vite", ha scritto il politico sulla sua pagina Facebook.

Macedonia del Nord

Il pubblicista e presentatore televisivo Milenko Nedelkovski ha affermato che la Russia porterà un mondo più giusto della NATO, degli Stati Uniti e dell'UE singolarmente o insieme. “È evidente che la maggior parte gli abitanti della Macedonia del Nord sostengono la Russia e Vladimir Putin, ma non per la Russia stessa e il suo leader, ma perché stanno combattendo contro la militarizzazione, contro il nazismo, contro l'anticiviltà. D'altra parte, siamo occupati dalla NATO, dagli Stati Uniti e dall'UE, siamo solo una colonia e non siamo governati dal presidente, ma dall'ambasciatore degli Stati Uniti in Macedonia del Nord. Ma se chiedi alla gente comune, diranno che la vittoria della Russia in questo conflitto darà origine a un nuovo ordine mondiale che sarà molto più giusto, anche per il nostro Paese e il nostro popolo".

Sudafrica

Quando ha votato all'ONU, il Sudafrica ha rifiutato di condannare l'operazione speciale della Russia in Ucraina. Il ministro dello Sviluppo sociale della Repubblica Lindiwe Zulu, commentando la posizione ufficiale, ha dichiarato: "La Russia è nostra amica sotto ogni aspetto e non cambieremo i rapporti che abbiamo sempre avuto".

Questa è solo una prima e parziale lista di personalità italiane e internazionali che hanno coraggiosamente deciso di opporre parole di buon senso alla dilagante russofobia guerrafondaia imperante in tutto l’occidente, aizzata da media mainstream e certa politica che non accettano l’inevitabile e inarrestabile declino dell’ordine unipolare statunitense. 

Fabrizio Verde

Fabrizio Verde

Direttore de l'AntiDiplomatico. Napoletano classe '80

Giornalista di stretta osservanza maradoniana

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