"Che fine ha fatto la liberazione di Mosul?"

Fulvio Scaglione: "Se la città sarà attaccata davvero, si ripeterà (inevitabilmente e passo per passo) lo scenario di Aleppo. Anche se, con ogni probabilità, non avremo i racconti sull’ultimo ospedale, l’ultimo medico, l’ultimo clown, l’ultima bambina e così via".

5958
"Che fine ha fatto la liberazione di Mosul?"



di Fulvio Scaglione* - Linkiesta


E la liberazione di Mosul? Che fine ha fatto la liberazione di Mosul? Come procede l’operazione militare avviata a metà ottobre? Qualche settimana fa le prime linee dell’Isis erano state disfatte, le avanguardie dell’esercito iracheno erano entrate nella città occupata dal luglio 2014, i peshmerga avanzavano senza sosta. Poi… silenzio.


In realtà qualcuno che parla c’è. E’ l’Unami, ovvero la missione delle Nazioni Unite per l’assistenza all’Iraq, diretta da Jan Kubis, ex ministro degli Esteri (2006-2009) della Slovacchia ed ex segretario generale dell’Osce. L’Unami ha diffuso dati allucinanti sul numero dei morti, civili e non, in Iraq negli ultimi due mesi, ottobre e novembre. Nel mese di settembre, cioè prima della grande offensiva su Mosul, i civili iracheni uccisi erano stati 609 (con 951 feriti); in ottobre sono diventati 1.120 (con 1.005 feriti) e in novembre 926 (930 feriti). Per quanto invece riguarda militari e combattenti vari, le cifre sono queste: in settembre, 394 uccisi (208 feriti), in ottobre 672 uccisi (353 feriti), in novembre 1.959 uccisi (e 450 feriti).



Come si può notare, non è che i media occidentali si diano tanto da fare per diffondere queste cifre. Che hanno l’agghiacciante potere di smentire le belle favole che ci raccontiamo per dormire più sereni la sera. La liberazione di Mosul si è bloccata perché sono stati concessi ai miliziani dell’Isis due anni abbondanti. In questo periodo, i jihadisti asserragliati in città hanno potuto abbattere palazzi ed erigere muri per cambiare l’assetto del tessuto urbano e renderlo più difendibile. Minare le via d’accesso. Annidarsi tra i civili per meglio usarli come scudi umani. E infatti la stessa Unami riporta che tra gli uomini e le done di Mosul ci sono già state molte vittime, anche se avverte di non aver potuto verificare (“… could only partially verify certain incidents”), data la situazione, le notizie in suo possesso.


L’offensiva contro Mosul si è arenata. Se la città sarà attaccata davvero, si ripeterà lo scenario di Aleppo. Anche se, con ogni probabilità, non avremo i racconti sull’ultimo ospedale, l’ultimo medico, l’ultimo clown, l’ultima bambina
 

Insomma, i jihadisti sono riusciti a trasformare Mosul in una nuova Aleppo. Il che è esattamente quello che succede quando la guerriglia si insedia tra i civili e chi vuole combatterla non smette di farlo. Ad Aleppo, al di là delle propagande, sappiamo quel che succede: la stessa cosa che succede in tutte le guerre contemporanee. Giusto per dare un’idea, prendiamo le stime del Jerusalem Center for Public Affair, in un lungo articolo di Lenny Ben-David, direttore delle Pubblicazioni del Center.


Ben-David pubblica i dati per ridimensionare le stime Onu sui civili uccisi a Gaza dall’esercito israeliano durante la guerra del 2014. Quindi, il suo punto di vista è “morbido” sul tema. Anche così, però, non può fare a meno di dire che il 45% dei 2.100 uccisi a Gaza erano civili: cioè, 945 persone disarmate ammazzate negli attacchi. E aggiunge (per dire che gli israeliani in fondo sono stati bravi) che nell’invasione anglo-americana dell’Iraq la percentuale dei civili uccisi era stata del 76,3%, in Afghanistan del 57,1%, nei Balcani del 53,8%.


Per questo l’offensiva contro Mosul si è arenata. Se la città sarà attaccata davvero, si ripeterà (inevitabilmente e passo per passo) lo scenario di Aleppo. Anche se, con ogni probabilità, non avremo i racconti sull’ultimo ospedale, l’ultimo medico, l’ultimo clown, l’ultima bambina e così via.


*Pubblichiamo su gentile concessione dell'Autore

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

La resa (incondizionata) di Trump di Loretta Napoleoni La resa (incondizionata) di Trump

La resa (incondizionata) di Trump

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte) di Giuseppe Masala Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi di Michelangelo Severgnini E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale   Una finestra aperta Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran di Francesco Santoianni "Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano di Francesco Erspamer  L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Necropolitica e Tanatopolitica di Giuseppe Giannini Necropolitica e Tanatopolitica

Necropolitica e Tanatopolitica

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

I metodi mafiosi e i servi sciocchi di Michele Blanco I metodi mafiosi e i servi sciocchi

I metodi mafiosi e i servi sciocchi

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti