Relazioni sino-russe: dalle rigidità dell'epoca sovietica ai "massimi storici" di oggi
Chi era Gianni Agnelli? Guardatevi intorno l'Italia di oggi gli somiglia (e deve) molto
Cento anni fa nasceva Gianni Agnelli, l'avvocato, l'uomo dai mille vezzi, alcuni ridicoli - come l'orologio al polsino -, l'amico di quel politico democratico specchiato che è stato Henry Kissinger, l'allievo di Vittorio Valletta - quello che schedava gli operai comunisti -, il padrone della Juventus e della Fiat.
Si diceva di lui che avesse un grande fascino. Ma quando sei potente e ricco sfondato non è difficile avere una ascendente sugli altri, specie tra coloro che hanno in animo l'impulso al servilismo. E in Italia non sono pochi.
Ma per carità, io sono di parte, e per me Gianni Agnelli rappresenta il peggio dell'Italia, rappresenta la borghesia che cerca di diventare aristocrazia e che pretende che i propri privilegi - non di rado parassitari - diventino qualcosa di naturale, di sancito per legge.
Però ripeto, sono di parte, la mia parola non fa testo. Se volete sapere chi è Agnelli allora guardatevi intorno: l'Italia di oggi gli deve molto, gli somiglia tanto. È l'Italia in cui Gianni Agnelli e la sua idea di paese hanno vinto. Bella, no?