Cina e Kazakistan intensificano i rapporti

Cina e Kazakistan intensificano i rapporti

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di Juri Carlucci, esperto di questioni internazionali, editorialista di "Cumpanis".

 

L'Operazione Militare Speciale russa verso l'Ucraina ha, praticamente, creato un forte scossone a tutto il ramo commerciale (import ed export) da e verso la Russia, certamente anche con il sopraggiungere di pacchetti di sanzioni, europee e statunitensi e per via della impossibilità dei transiti commerciali sul territorio ucraino (in particolare ferroviario). Ciò vuol dire che tutto il trasporto asiatico commerciale (vedi Belt and Road, ma non solo) e civile e grande parte della logistica intermodale si deve riorganizzare. Non è certo la prima crisi che colpisce i trasporti e il commercio internazionale (ricordiamo il blocco del canale di Suez dello scorso anno) ma questa volta ci sono condizioni (e incognite) diverse che aggrovigliano la situazione: l'elemento temporale (quanto dureranno ancora le operazioni russe?) e l'elemento politico-militare (questa crisi russo-ucraina si arenerà con una conferenza di pace o sarà l'innesco di altre crisi regionali?).

La Via della Seta cinese (BRI) rimodula tutto il percorso dei trasporti. Alla crisi del trasporto intermodale (nella macroregione dell'Ovest asiatico che confina con la regione europea, beninteso) si risponde con grande efficienza. Una nuova rotta deve tener conto del conflitto che elimina dalla scena l'Ucraina, la porta dell'Asia ai traffici terrestri con l'Europa. L'Ucraina con sé porta il fermo della attività portuale del mar di Azov e, potenzialmente, con le regioni europee della Federazione Russa.

Da Xìan, capitale della regione nord-occidentale dello Shaanxi, la RPC lancia treni che entrano in Kazakistan, dopodiché la rotta prevede l'attraversamento di Azerbaigian, Romania, Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca. L'approdo avviene a Mannheim, città della Germania sud-occidentale. Per i container si utilizzano rotte più lunghe ma sicure, almeno sino ad oggi, che vanno dal Mar Caspio al Mar Nero.

Un anno, il 2022, complicatissimo e stimolante per la Repubblica Popolare Cinese. La Cina è stata protagonista assoluta dell'evento sportivo più importante del mondo, le Olimpiadi invernali di Pechino, ed ora affronta i pochi casi di Covid sul suo territorio chiedendo alla popolazione cinese un sacrificio enorme (imponendo un duro lockdown a decine di milioni di persone) per estirpare definitivamente il virus; la crisi del trasporto, come visto, richiede ampi sforzi per creare nuovi e multiformi servizi e massimizzare i risultati (tempi brevi di consegna ed evitare convogli vuoti nella tratta Europa-Cina); la Cina è protagonista di un duello con gli Stati Uniti con questi ultimi che incancreniscono continuamente i rapporti bilaterali: loro, gli USA che insieme alla  NATO hanno permesso al germe del nazismo di tornare a radicarsi in Europa, generando tensioni dalle conseguenze non prevedibili. L'anno si chiuderà, a Pechino, con la celebrazione del 20° Congresso del Partito Comunista Cinese alla presenza di duemila e trecento delegati.

Se è del tutto ovvio che il traffico commerciale dall'Asia verso l'Europa non può andare in crisi o cedere a battute di arresto che farebbero crollare le economie di decine di Stati e anche logico vi sia il rafforzamento delle alleanze strategiche tra gli stessi Paesi asiatici. La diplomazia è al lavoro. Aprire una nuova rotta commerciale o rafforzare un patto già esistente significa scegliere un partner e considerare e comprenderne i suoi bisogni attuali (relazioni win-win) senza perdere mai la lucidità sulle questioni geopolitiche in atto. Su questo la RPC dimostra maestria. La rotta commerciale che passa dal Kazakistan è fondamentale. Gli equilibri, ad esempio, col Pakistan appena colpito da una crisi politica profonda (crisi parlamentare per ora, ma ne valuteremo gli effetti, presto, alle elezioni politiche) non sono stati intaccati, così sembra dalle dichiarazioni del nuovo esecutivo pakistano, ma sono una cartina di tornasole di ciò che può avvenire in qualunque momento. Non può sfuggire, penso, la caratura della determinazione scaturita dal recente incontro moscovita SCO: i vice ministri degli Esteri dei paesi membri dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai hanno tenuto consultazioni nella capitale Russa in cui hanno evidenziato la necessità della formazione di un governo inclusivo in Afghanistan il prima possibile. È un segno tangibile della voglia di ricerca di stabilità in Asia.

Sulle relazioni Cina-Kazakistan propongo, di seguito, la traduzione di un interessante articolo apparso, di recente, nelle colonne della testata cinese “China Daily”:

(Traduzione dalla lingua inglese di Juri Carlucci)

Il presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev e il consigliere di Stato cinese e ministro della Difesa nazionale Wei Fenghe hanno espresso la comune disponibilità, lunedì scorso, a rafforzare la cooperazione bilaterale. In un incontro con Wei a Nur-Sultan, Tokayev ha affermato che il Kazakistan e la Cina celebreranno quest'anno il 30° anniversario dell'instaurazione delle relazioni diplomatiche e, negli ultimi tre decenni, i due Paesi sono diventati partner strategici globali permanenti, mantenendo un alto livello di coordinamento nell'arena politica internazionale, e hanno ottenuto notevoli risultati nella cooperazione in vari settori.

Tokayev ha ricordato di aver interagito frequentemente con il presidente cinese Xi Jinping negli ultimi anni, dando forte impulso allo sviluppo delle relazioni bilaterali. Il presidente kazako ha affermato di ritenere che le relazioni tra i due paesi vedranno maggiori risultati. Tokayev ha affermato che il Kazakistan attribuisce grande importanza alla cooperazione militare con la Cina e spera che i due eserciti continueranno a rafforzare la cooperazione pratica nelle operazioni di mantenimento della pace, esercitazioni congiunte, addestramento del personale, tecnologia militare e altri campi.

Wei ha affermato che Tokayev, un vecchio amico del popolo cinese, ha dato un contributo eccezionale alla creazione e allo sviluppo di un partenariato strategico globale permanente Cina-Kazakistan. Quest'anno ricorre il 30° anniversario dell'instaurazione delle relazioni diplomatiche tra Cina e Kazakistan, ha affermato Wei, aggiungendo che sotto la guida strategica dei due capi di Stato, le relazioni bilaterali hanno mantenuto uno slancio di sviluppo vigoroso e godono di un futuro molto luminoso, stabilendo un buon esempio di amicizia di buon vicinato e vantaggio reciproco. La Cina si oppone fermamente alle forze esterne che istigano deliberatamente una “rivoluzione colorata” in Kazakistan e sostiene la parte kazaka nell'adozione di misure forti per salvaguardare la sicurezza nazionale e la stabilità sociale, ha osservato Wei.

L'alto funzionario cinese ha chiesto vigilanza su alcune grandi potenze che interferiscono in Asia centrale per interrompere e minare la sicurezza regionale. Il ministro Wei ha affermato che la sua visita ha dimostrato che la Cina attribuisce grande importanza e sostiene fermamente il Kazakistan, osservando che, indipendentemente dai rischi e dalle sfide che i due Paesi potrebbero incontrare, manterranno congiuntamente la stabilità regionale e andranno avanti con la costruzione di una comunità con un futuro condiviso per umanità. Negli ultimi anni, gli scambi e la cooperazione tra l'esercito cinese e quello kazako in vari campi sono stati fruttuosi, ha affermato, aggiungendo che l'esercito cinese è disposto a continuare ad espandere le aree di cooperazione con la parte kazaka e ad approfondire le relazioni militari tra i due Paesi.

Lo stesso giorno, il ministro della Difesa kazako, Ruslan Zhaksylykov ha tenuto una cerimonia di benvenuto per il ministro della Difesa cinese Wei e ha avuto colloqui formali con lui. I due funzionari hanno scambiato opinioni approfondite sulla situazione della sicurezza internazionale e regionale, sulla situazione in Ucraina e sulla questione afgana e hanno convenuto che i due eserciti continueranno a rafforzare la comunicazione strategica, condurre esercitazioni e addestramenti congiunti e svolgere una cooperazione pratica.

 

Fonte:  http://global.chinadaily.com.cn/ 

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