Colombia, nuova notte di repressione selvaggia: 1 morto e 40 feriti a Bogotà

Colombia, nuova notte di repressione selvaggia: 1 morto e 40 feriti a Bogotà

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Non accenna a placarsi la brutale repressione dei manifestanti in Colombia. Paese dove ormai le organizzazioni popolari e sindacali hanno deciso di voltare pagina rispetto al neoliberismo selvaggio applicato dal regime di estrema destra guidato da Ivan Duque. 

Ancora una volta il bilancio è pesante, così come il silenzio dei media mainstream impegnati a creare cortine fumogene per evitare che la brutalità della Colombia, vassallo statunitense nella regione, possa provocare un’ondata di sdegno a livello internazionale. 

Almeno un morto e 40 feriti è il triste bilancio della brutale repressione compiuta dagli squadroni dell’Esmad, Squadra mobile antisommossa, contro le manifestazioni di lunedì nella cittadina di Usme, a sud della capitale colombiana Bogotá.

Secondo i media colombiani, Jaime Alonso Fandiño, 33 anni, è morto mentre partecipava alle proteste nel quartiere Yomasa della città.

Alcuni testimoni oculari hanno indicato che gli agenti dell’Esmad ha sparato una granata lacrimogena direttamente nel petto di Jaime, che ha subito iniziato ad avere le convulsioni.

A causa della gravità delle ferite riportate, il giovane ha avuto bisogno di cure mediche immediate. Tuttavia, le forze dell'ordine hanno iniziato a sparare gas lacrimogeni sul posto, di fatto impedendone il tempestivo trasferimento.

Dopo aver appreso della morte di Jaime Alonso Fandiño, la consigliera comunale della capitale Bogotà, Heidy Sánchez, si è rammaricata per la morte e ha sottolineato che fino ad oggi sono morte tre persone a Bogotà dall'inizio dello sciopero nazionale.

Il segretario del governo di Bogotà, Luis Ernesto Gómez, ha informato che Jaime Alonso Fandiño è arrivato al ‘Centro de Atención Médica Integral’ del quartiere di Santa Librada, senza segni vitali.

Attraverso una dichiarazione, ‘La Campaña Defender la Libertad’, denuncia che la Polizia metropolitana e l'Esmad “stanno ignorando il rispetto dei protocolli di intervento e di azione nel mezzo della protesta sociale, portando anche armi da fuoco per la repressione dei manifestanti”.

Le manifestazioni a Usme sono andate avanti per tutta la notte.

Il sindaco Claudia López non ha rilasciato alcun commento sulla repressione dell’Esmad e della polizia a Usme.

Le organizzazioni per i diritti umani stimano che durante le proteste siano morte almeno 74 persone, di cui 20 per colpi di arma da fuoco della polizia, mentre la Procura collega 20 morti alle manifestazioni.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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