Come la "borsa privata" influisce sull'inflazione dei generi alimentari
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di Alessandro Volpi*
Sembra incredibile. L'aumento dei prezzi dei generi alimentari è stato molto forte dal 2019 al 2025 arrivando a superare a livello europeo il 39%. In Italia sono cresciuti i prezzi di generi essenziali, come l'olio d'oliva che ha registrato un aumento del 53,3, quello del riso del 52 e quello di molti altri prodotti alimentari. In particolare il prezzo del burro è salito del 60%. Dunque l'inflazione è tutt'altro che sparita e, interessando i generi alimentari, colpisce soprattutto le fasce a più basso reddito, che, peraltro, non dispongono di una reale protezione del loro potere d'acquisto. Ma da cosa dipende questo aumento del prezzo del burro?
Le cause sono diverse, ma una pesa molto ed è davvero paradossale. Il prezzo del burro viene definito, a livello europeo, in una "Borsa privata", European Energy Exchange, che ha sede in Germania, a Lipsia, ed è di proprietà di Deutsche Börse Group, una società finanziaria. In questa Borsa, dove gran parte delle transazioni riguardano l'energia, vengono scambiati i Futures sul burro, in pratica le scommesse sul prezzo del burro, generati da fondi finanziari che cercano di lucrare sulle previsioni: se ci sono rischi di conflitto naturalmente i prezzi tendono a salire.
Gli stessi fondi, poi, creano veri e propri strumenti finanziari, in genere Etf, che hanno come sottostante l'andamento della già citata European Energy Exchange: in pratica scommettono su una scommessa. In questo modo i prezzi reali del burro finiscono per essere determinati, prima ancora che dalla domanda e dall'offerta reali, da queste operazioni speculative, gestite da pochi grandi soggetti finanziari. Di chi è infatti Deutsche Börse Group? Sostanzialmente di tre fondi, Vanguard, Amundi e Massachusetts Financial Services Company, quest'ultimo è un fondo pensionistico americano, in buona misura legato a BlackRock. Naturalmente Vanguard e BlackRock producono molti degli Etf legati agli indici dell'European Energy Exchange. In estrema sintesi, il costo della vita sale e la finanza ci fa una montagna di soldi.
Le cause sono diverse, ma una pesa molto ed è davvero paradossale. Il prezzo del burro viene definito, a livello europeo, in una "Borsa privata", European Energy Exchange, che ha sede in Germania, a Lipsia, ed è di proprietà di Deutsche Börse Group, una società finanziaria. In questa Borsa, dove gran parte delle transazioni riguardano l'energia, vengono scambiati i Futures sul burro, in pratica le scommesse sul prezzo del burro, generati da fondi finanziari che cercano di lucrare sulle previsioni: se ci sono rischi di conflitto naturalmente i prezzi tendono a salire.
Gli stessi fondi, poi, creano veri e propri strumenti finanziari, in genere Etf, che hanno come sottostante l'andamento della già citata European Energy Exchange: in pratica scommettono su una scommessa. In questo modo i prezzi reali del burro finiscono per essere determinati, prima ancora che dalla domanda e dall'offerta reali, da queste operazioni speculative, gestite da pochi grandi soggetti finanziari. Di chi è infatti Deutsche Börse Group? Sostanzialmente di tre fondi, Vanguard, Amundi e Massachusetts Financial Services Company, quest'ultimo è un fondo pensionistico americano, in buona misura legato a BlackRock. Naturalmente Vanguard e BlackRock producono molti degli Etf legati agli indici dell'European Energy Exchange. In estrema sintesi, il costo della vita sale e la finanza ci fa una montagna di soldi.
*Post Facebook del 5 ottobre 2025