Come volevasi dimostrare. La vera bufala era la "Task force" di Martella
di Francesco Santoianni
Ma cosa ha fatto l’osannata Task Force ”Unità di monitoraggio per il contrasto della diffusione di fake news relative al covid-19 sul web e sui social network”? Si direbbe ben poco considerato che, come riportato nel suo, appena pubblicato, Rapporto conclusivo “Nel primo mese di istituzione, l’Unità si è riunita 7 volte, di cui 5 in plenaria con gli esperti (l’8 e il 20 aprile, il 4, l’8 e il 13 maggio 2020), 1 volta con i soli componenti istituzionali (27 aprile 2020) e 1 per audire l’AGCOM e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Istituzionale (30 aprile 2020)” mentre di altre riunioni non se ne trova traccia.
Giudizio che sembrerebbe confermato sfogliando le ben dieci pagine che costituiscono il Rapporto conclusivo che, sostanzialmente, si limita ad elencare che cosa dovrebbero fare altre strutture governative per fronteggiare le fake news. Tra queste, scopriamo esistere una Task Force attivata da AGCOM sul tema della disinformazione online durante l'Emergenza Covid-19 che vede il coinvolgimento di ben due università, della Sony e di un numero imprecisato di esperti che hanno già deciso (senza, ovviamente, rivelarcele) quali sarebbero le “fonti di disinformazione” né, tantomeno, quali sarebbero le fake news sul COVID. Va da sé che delle fake news spacciate dal Governo - nei report della Task Force AGCOM e nel Rapporto conclusivo - nessuna menzione. A cominciare dai contagiati da SARS-CoV-2 che – contro ogni evidenza - dall'inizio della pandemia, secondo il ministero della Salute, sarebbero stati appena 238.833 o i morti per Covid che sarebbero stati 34.675 (e non 1.271 come da proiezione su dati dell’Istituto superiore della Sanità).
Certo, queste menzogne - che delineavano per il coronavirus uno spaventoso tasso di letalità, 28 volte a quello che si registrava in Germania - servivano a costringere la popolazione a restare a casa; ma ora che il lockdown risulta improponibile, continuando ad alimentare il terrore, impediscono un ritorno alla normalità. Ma che importa?! L’importante per il Governo è tirare avanti e impedire che si sappia della sua inettitudine. E poi, con quello che succederà a settembre, quando sarà evidente a tutti che gli aiuti promessi (a cominciare dalla Cassa integrazione) non arriveranno mai meglio tenersi in serbo qualche risorsa per tenere calme le piazze.