Copione rispettato: missili su Israele, bombardamento su Gaza

7534
Copione rispettato: missili su Israele, bombardamento su Gaza

 

Possiamo ben dire "noi lo sapevano". Sapevamo che il copione anche stavolta sarebbe stato rispettato. Possiamo dirlo per averlo scritto, su questa stessa testata, proprio ieri per l'ultima volta. 


Il copione consisteva nell'ottenere la risposta armata contro Israele da parte della resistenza gazawa provocata dalle uccisioni gratuite e dai bombardamenti a singhiozzo degli aerei da ricognizione. Gli ultimi due ragazzi, militanti delle brigate al Qasam, sono stati uccisi ieri. A freddo, non in uno scontro a fuoco o in una qualche manifestazione ostile. Uccisione gratuita. Uccisione "preventiva" si potrebbe dire, per sviare, con quel "preventiva" l'attenzione dall'omicidio. Omicidio premeditato sarebbe invece la definizione giusta anche se Israele, dopo aver ricevuto l'ovvia minaccia di vendetta, ha dichiarato con leggerezza di esserci sbagliato. 


Comunque la reazione è arrivata. Da Gaza sono partiti alcuni missili verso Israele, le sirene hanno iniziato a suonare, il panico si è diffuso al punto giusto per poter assecondare le proposte genocidarie di Lieberman, Bennet e altri campioni della democrazia ebraico-israeliana raccolti nel governo Netanyahu e in buona parte del parlamento israeliano.


Israele ha bombardato dal mare distruggendo il Navy club gazawo e diffondendo il terrore in tutta la zona del porto, ha bombardato dal cielo distruggendo molte case definite "postazioni di Hamas", come se fosse normale distruggere le postazioni della forza politica che governa una regione, insoddisfatti di tenerla sotto assedio, ha bombardato da nord a sud le "postazioni di Hamas". Ci chiediamo quante persone, udendo nei notiziari "postazione di Hamas" siano in grado di capire che postazione di Hamas è anche un normale ufficio catastale o una sezione del ministero del lavoro o la sede del municipio, essendo Hamas il partito unico al governo. Ma nel gioco manipolativo anche questo ci sta bene e l'ascoltatore poco attento penserà che Israele ha "giustamente" il diritto di difendersi da questo mostro terribile costi quel che costi.


In realtà, a nostro avviso, Israele voleva impedire che la tregua gestita dall'Egitto potesse realizzarsi. Una tregua capestro per Gaza e uno scherno per la Palestina tutta, ma con la popolazione affamata Hamas ha finito per accettarla. A quel punto Israele, dopo aver alzato e nuovamente alzato il prezzo fino ad avere una risposta negativa e ricominciare i negoziati, ha ripreso la vecchia strada dello stillicidio di vite umane palestinesi, quello ignorato dai media ma ben gestito dallo Stato Ebraico  il quale sa che prima o poi avrà la risposta con i missili scacciacane, cioè i razzi di cui dispone la Striscia di Gaza, che riescono a spaventare e qualche volta persino a ferire, ma che hanno il potere di far scattare la premeditata rappresaglia con missili veri e perdite di vite umane in misura variabile ma, sempre, con l'assoluzione di Israele considerato soltanto povera vittima che agisce per legittima difesa.


Intanto, mentre i missili gazawi cadevano a decine e decine su Israele provocando tanta paura e 11 feriti tutti non gravi, i missili israeliani devastavano ampie zone in tutta la Striscia e facevano diversi feriti e tre vittime, forse sarebbe più giusto dire 4 perché ha ucciso Inas Khammash, una giovane mamma di appena 23 anni al nono mese di gravidanza uccidendo anche la creaturina che portava in grembo, oltre alla figlioletta Bayan di un anno e mezzo. Succedeva a Deir El Balah, a sud di Gaza.  Più a nord invece veniva ucciso Ali Alghandoor30 anni. Ora è notte, i gazawi non dormono, inviano continuamente notizie e ne chiedono, temono un nuovo attacco come quello del 2009 o del 2014 di cui moltissimi portano ancora i segni. Sia fisici, sia psicologici per il terrore e il dolore di aver visto centinaia di corpi di fratelli, amici, genitori dilaniati dalle bombe israeliane.  


Ma cosa vuole Israele? questa resta la domanda a cui dare risposta. Vuole ridurre Gaza a livello tale da mangiarsela in un boccone indebolendo ulteriormente la situazione palestinese nei suoi confronti e arrivare all'annessione della Cisgiordania in contemporanea con la totale separazione di Gaza facendola scivolare dall'Asia all'Africa con consenso della sua stessa popolazione ridotta allo stremo? 


Ma c'è uno zoccolo duro, lo abbiamo già scritto più volte, uno zoccolo duro che non rispetterà neanche gli eventuali compromessi accettati da Hamas, ammesso che li accetti, e che seguiterà ad essere l'incubo del paese eventualmente vincitore - per indiscussa superiorità  in armi e sostegno internazionale - e che, per dissolversi, chiede soltanto l'applicazione onesta del Diritto internazionale, quel fantasma che Israele calpesta da sempre mentre il mondo non capisce o finge di non capire che è l'unica condizione per porre fine a questa tragedia che rende Israele un paese canaglia con la maschera da vittima le cui azioni le pagano direttamente i palestinesi e, indirettamente, l'intera comunità mondiale che scivola sempre più nella barbarie assecondando Israele e imitandolo nel suo agire profondamente criminale ammantato di quella legalità di facciata che fa tornare alla mente lo stesso tipo di legalità che in Italia molti anni fa partorì le leggi razziali del 1938.


Se la legalità internazionale non vuole definitivamente perire sotto i colpi di Israele è ora che batta un colpo, scrollandosi di dosso il potere dei "padroni del mondo". Il tempo forse non è ancora scaduto ma è prossimo ad esserlo. 

Intanto in Palestina si piangono calde lacrime sugli ultimi martiri, in particolare sulla mamma uccisa insieme alla sua bambina e al bambino che portava in grembo e che non potendo essere definiti militanti o terroristi, finiranno di sicuro nel novero degli scudi umani. Anche questo è un copione conosciuto e ignobile, ma i tanti valletti che  Israele conta nei media mainstream siamo certi che lo reciteranno senza provare vergogna.


Patrizia Cecconi

Betlemme 9 agosto 2018

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri di Loretta Napoleoni La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La silenziosa disfatta dell'industria militare francese di Giuseppe Masala La silenziosa disfatta dell'industria militare francese

La silenziosa disfatta dell'industria militare francese

L'impegno della Cina per la pace e lo sviluppo del mondo   Una finestra aperta L'impegno della Cina per la pace e lo sviluppo del mondo

L'impegno della Cina per la pace e lo sviluppo del mondo

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google di Francesco Santoianni I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America? di Raffaella Milandri Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Papa "americano"? di Francesco Erspamer  Papa "americano"?

Papa "americano"?

Il 25 aprile e la sovranità di Paolo Desogus Il 25 aprile e la sovranità

Il 25 aprile e la sovranità

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi di Geraldina Colotti Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Lavoro e vita di Giuseppe Giannini Lavoro e vita

Lavoro e vita

La Festa ai Lavoratori di Gilberto Trombetta La Festa ai Lavoratori

La Festa ai Lavoratori

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace di Michelangelo Severgnini Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti